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CHIASSOEritreo picchia a sangue un ragazzino? «Un litigio tra due ragazzi»

15.01.17 - 11:14
Il Decs chiarisce l’episodio denunciato dal Mattino: non bullismo, bensì una lite nata causata dal «lancio di palle di neve»
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Eritreo picchia a sangue un ragazzino? «Un litigio tra due ragazzi»
Il Decs chiarisce l’episodio denunciato dal Mattino: non bullismo, bensì una lite nata causata dal «lancio di palle di neve»

CHIASSO - «Assurdo bullismo alla scuola media di Chiasso. Giovane asilante eritreo picchia a sangue un ragazzino». Ha titolato così il 13 gennaio il Mattinonline raccontando un episodio che sarebbe avvenuto negli scorsi giorni nella cittadina di confine. I due protagonisti, secondo il sito, sarebbero un eritreo 14enne richiedente l’asilo e un suo compagno di scuola di 11 anni. Il più piccolo avrebbe anche ricevuto «una violentissima testata» e avrebbe «cominciato a perdere copiosamente sangue». In mattinata il Decs, in un comunicato stampa, ha precisato i fatti.

Solo una lite - «Non si è trattato di un episodio di bullismo», chiariscono l’Ufficio dell’insegnamento e la direzione della scuola media di Chiasso. «Bensì di un litigio tra due ragazzi avvenuto sul piazzale innevato della scuola e causato dal lancio di palle di neve». Si spiega anche il sanguinamento: «Vi è stata una reazione inopportuna di uno dei due allievi, che ha causato una ferita al naso del compagno».

Sanzione - «Si è prontamente verificato che i due allievi stessero bene, uno dei due, avvisata la famiglia, è stato mandato a casa». Verosimilmente, questo primo ragazzo sarebbe l’11enne. «L’altro è rientrato in classe. Il maggior responsabile dei due sarà richiamato e sanzionato».

Verifiche - Il Decs aggiunge inoltre che «la direzione avrebbe volentieri fornito una versione corretta dei fatti, se il giornalista gliel’avesse chiesta. Gli interventi educativi a fronte di reazioni eccessive e scorrette da parte di allieve e allievi sono volti alla riflessione e alla condanna della violenza, sia nei gesti che nelle parole, e non hanno nulla a che fare con il fenomeno del bullismo», conclude il comunicato.

 

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