Il caso di Filippo Rossi che ha dovuto restituire 1000 franchi assegnati dalla Fondazione Bignasca dopo un "mi piace" al post di un socialista
LUGANO - Ti finanzio l'evento benefico, ma solo se mi appoggi politicamente. Non lo fai? Allora niente finanziamento. Si può riassumere così la storia raccontata da Filippo Rossi, 25enne di Comano attualmente in stage all’ambasciata svizzera a Yaoundé, in Camerun, e protagonista del progetto “4 Deserts - The Grand Slam”, programmato dal 25enne per il 2016, grazie all'appoggio di diversi sponsor, fra cui - fino a pochi giorni fa - la Fondazione Giuliano Bignasca.
L’ambizioso obiettivo prefissatosi dal ticinese è costituito da 4 gare in altrettanti deserti (Sahara, Gobi, Atacama e Antartide), ognuna delle quali lunghe 250km e in totale autosufficienza. Un’impresa che solo 47 persone in tutto il mondo hanno finora portato a termine. E per far fronte alle ingenti spese era venuto, tra gli altri, anche Boris Bignasca che, per tramite della fondazione di cui è presidente, aveva accordato a Filippo 1000 franchi.
Un contributo "apolitico" - "Mi sono accertato che questo appoggio non avesse nulla a che vedere con il mondo politico - racconta il 25enne -. D'altra parte lo faccio con uno scopo benefico. Considerato che ho recentemente partecipato alla costruzione di una pompa idrica in Ruanda, volevo attraverso questa mia impresa (che tra l'altro avrà luogo nel deserto) sensibilizzare sul tema dell'acqua e la sua importanza".
Il like su Facebook galeotto - "Boris è un mio amico - prosegue Filippo -. Certo avrei dato visibilità alla sua Fondazione, ma qualcosa è andato storto in seguito a un “like” ad un commento su Facebook di un deputato socialista in Gran Consiglio, che criticava la candidatura di Gobbi e soprattutto il suo cambiamento così rapido di partito".
Bignasca: "O ci appoggi, o ognuno per la sua strada" - La risposta di Boris Bignasca non tarda ad arrivare, ma è del tutto inattesa e lascia Filippo di stucco: "Non ho intenzione di girare intorno alla questione - scrive il deputato e presidente dei Giovani Leghisti a Filippo in una mail -. Tu hai davanti delle sfide molto importanti e io anche. Le tue sono "corse" fisiche e le mie sono "corse" politiche. Io ho sostenuto con un importante contributo le tue sfide sportive e vorrei da parte tua lo stesso sostegno per le mie sfide. Ad esempio come saprai siamo in corsa con Battista per il consiglio degli Stati e con Norman per il consiglio federale.Se questo equo 'scambio' non è possibile a causa di tue libere e giustificate (!!!) opinioni, lo capisco perfettamente. In questo caso ti prego di farmelo sapere e ti pregherei di rivedere i nostri accordi al motto di "ad ognuno la sua strada e la sua corsa" e amici come prima!".
Inutili i tentativi del giovane di fargli cambiare idea: "Avevamo detto che il sostegno esulava dalla politica. Io lo avevo preso cosi, come sostegno dalla fondazione Bignasca... Ti dico caro Bobo, non farti influenzare da qualcuno che dice qualcosa oppure da un like su Facebook, ma basati sulla fiducia personale che hai in me e nel nostro rapporto. Ti esorto a non giungere a conclusioni affrettate solamente per questi episodi insignificanti, dal momento che sei una persona molto intelligente.".
A questo punto Boris Bignasca è risolutivo: "Da quello che ho visto finora questa collaborazione è stata solo unilaterale: cioè io ho solo dato e non ho ricevuto niente. Nemmeno un grazie sulla tua pagina. Per chiarezza aggiungo che il contributo iniziale, come vedrai dal bonifico, non ti è stato elargito dalla fondazione ma da me personalmente, questo proprio perché la Fondazione non può sponsorizzare eventi sportivi (Filippo tuttavia afferma di aver dovuto riversare il denaro nel conto della Fondazione e non in quello del suo Presidente). Capisco ora come questa collaborazione non sia possibile e non sia stata impostata in maniera chiara con un contratto ben chiaro fin dall'inizio ed è meglio dunque interrompere senza aumentare l'astio, ma capendo che le nostre strade sono diverse".
Lo sconcerto e il dispiacere: "Ha perso la mia fiducia" - Filippo a questo punto è esterrefatto e si dice anche, in parte, danneggiato. "Io e Boris avevamo un rapporto di conoscenza ottimo. Esulava completamente dalla politica. Non ho niente a che vedere con la Lega dei Ticinesi. Ingenuità o meno da parte mia, il suo è stato un colpo basso, perché gli accordi erano altri. In parte questa cosa mi danneggia, 1000 franchi potevano essere utili, ma il danno è più morale. Ho perso completamente la fiducia in lui".
Contattato al telefono per tutto il giorno non è stato possibile avere risposta da Boris Bignasca. In ogni caso il mancato contributo non tarpa le ali al giovane sportivo: "Correrò lo stesso. I soldi? Li raccimolerò guardando altrove".