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RIAZZINODeve un milione agli ex-dipendenti: è sparito nel nulla

28.08.15 - 06:13
Il Ministero Pubblico ha aperto un’inchiesta su una serie di fallimenti a catena nel Locarnese
Deve un milione agli ex-dipendenti: è sparito nel nulla
Il Ministero Pubblico ha aperto un’inchiesta su una serie di fallimenti a catena nel Locarnese

RIAZZINO - Il signor A.G. è un fantasma, per vari motivi. Anzitutto è morto (come imprenditore) ben cinque volte negli ultimi due anni. Ma soprattutto è introvabile. Impalpabile. Latita. Il suo nome (noto alla redazione) non figura nell’elenco telefonico di Muralto, dove risulta residente; nei registri dell’ufficio tecnico di Locarno non c’è traccia delle sue aziende. Il cellulare della segretaria suona a vuoto. Proviamo con un indirizzo in via Cantonale, a Riazzino: una baracca in prefrabbricato, semi-abbandonata. È da qui che parte la catena record di fallimenti su cui la magistratura ha aperto da poco un incarto.

La baracca da record - Qui hanno sede due delle imprese edili aperte e portate al fallimento in fretta e furia da A.G. negli ultimi mesi. Ma non è tutto. Dal 2013 a oggi, il “giochetto” si è ripetuto ben cinque volte, sotto vari nomi: cinque fallimenti in due anni. Un record su cui ora il Ministero Pubblico vuole fare luce, a seguito della denuncia di una decina di dipendenti con cui l’imprenditore, 38 anni cittadino italiano, sarebbe in debito per qualcosa come "1 milione di franchi di stipendi arretrati" spiegano fonti attendibili.

Fallimenti strumentali - Secondo il sindacato Ocst, che a luglio ha fatto partire le indagini, si tratta di un caso-limite. "Il modus operandi è sempre lo stesso" si legge nella denuncia presentata in Procura: "Il signor A.G., aiutato dal suo entourage, fonda a nome suo o di prestanome delle società" che puntualmente fa fallire "rendendole di fatto delle scatole vuote, per ricominciare poi daccapo". Senza mai versare gli stipendi. "Il problema – spiega Leonardo Matasci della sezione locarnese dell’Ocst – è che questo individuo è praticamente introvabile, e persiste indisturbato in questa pratica di fallimenti strumentali e architettati con scaltrezza".

"Qui non c'è nessuno" - La baracca in via Cantonale sembra essere abbandonata. "Fino a qualche mese fa si vedeva qualcuno, ma di rado. Poi, più niente" raccontano i vicini. Alcuni dipendenti hanno intentato una causa civile. Forse la magistratura avrà più fortuna. 

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