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MENDRISIOCedri secolari abbattuti, sorge qualche dubbio

11.02.15 - 10:52
"Si ha di nuovo la netta impressione che Mendrisio sia asservita all’Accademia di architettura"
Ti-Press / Benedetto Galli
Cedri secolari abbattuti, sorge qualche dubbio
"Si ha di nuovo la netta impressione che Mendrisio sia asservita all’Accademia di architettura"

MENDRISIO - Sono stati tagliati, lunedì 9 febbraio, i due cedri secolari dietro palazzo Turconi a Mendrisio. La direzione dell’Accademia ha spiegato le motivazione di questa scelta, supportata dall’autorizzazione del Municipio: uno dei due alberi era morente, il secondo così vicino al primo da non poter sopravvivere. I due alberi, hanno inoltre spiegato, sarebbero probabilmente anche stati minacciati dalla costruzione del Teatro dell'architettura progettato da Mario Botta. Da più parti si sono alzate delle polemiche, i Verdi hanno inviato al Municipio un’interpellanza.

In merito si è pronunciato il gruppo Insieme a Sinistra: “I cedri secolari dietro i Cappuccini sono stati abbattuti senza pietà, prima ancora che il Municipio rispondesse all’interpellanza presentata dai Verdi. È sconcertante! Insieme a Sinistra ritiene questo modo di procedere profondamente irrispettoso e lesivo del funzionamento della democrazia. Il Legislativo, chiamato a svolgere il suo fondamentale ruolo di vigilanza, è stato  scavalcato. Mentre ai due cedri è andata molto peggio. Come minimo ci saremmo aspettati una sospensione dei lavori e una risposta durante la prossima seduta del Consiglio comunale, il l 23 febbraio”.

La domanda che quindi viene posta è “Come mai tanta fretta?”. Il dubbio posto è che “siano state sacrificate per far spazio al nuovo edificio dell’Accademia. Si ha di nuovo la netta impressione che Mendrisio sia asservita all’Accademia di architettura, che spesso con fastidiosa sufficienza e scarsa lungimiranza si rifiuta di essere all’ascolto del territorio, pregiudicando gravemente il legame con la popolazione”. Pur ammettendo di non conoscere “il vero stato di salute dei cedri, magari alla fine ci saremmo convinti che per quelle due piante c’erano poche speranze di guarigione e che nei prossimi anni si sarebbero comunque dovute abbattere”, non vengono apprezzate le argomentazioni dell’Accademia di architettura: “Riqualificare significa anche costruire e rinnovare”.

Si guarda oltre: “Ancora una volta emerge in tutta la sua urgenza la questione del territorio e della sua tutela, purtroppo minacciata da una bulimica cementificazione che non tiene conto delle risorse naturali. Nella pianificazione urbana non conta solo lo spazio costruito.  Il verde urbano non si riferisce solo ai grandi parchi cittadini, ma al verde di prossimità, quello di quartiere, dei viali alberati, delle piazze. Gli alberi, oltre che simbolo della vita, sono anche testimoni della memoria. L'albero antico custodisce in sé le radici della storia e delle origini di un luogo. Mendrisio dovrebbe imparare ad amarla, la storia. E non sacrificarla nel nome di una presunta modernità”.

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