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LUGANORip-deal nel Luganese: chiusa l’inchiesta

29.10.14 - 18:00
L’imputato principale è un truffatore di lunga esperienza
Rip-deal nel Luganese: chiusa l’inchiesta
L’imputato principale è un truffatore di lunga esperienza

LUGANO – È stata chiusa ieri l’inchiesta relativa alla truffa rip-deal che era stata messa a segno lo scorso 9 giugno nel Luganese. Al momento dell’arresto un serbo di 47 anni aveva appena concluso uno scambio di denaro, consegnando alla vittima un’importante somma di euro finti con la dicitura ‘facsimile’. In cambio aveva ottenuto franchi autentici. Nella vicenda era coinvolta anche una donna polacca di 44 anni, pure lei finita in manette.

Le indagini coordinate dal procuratore pubblico Paolo Bordoli hanno permesso di stabilire che l’imputato più anziano, patrocinato dall’avvocato Chiara Buzzi di Lugano, sarebbe un truffatore di lunga esperienza, attivo da quasi un trentennio. Il 47enne farebbe inoltre parte di una vasta rete criminale radicata in Serbia e nell’hinterland milanese. La donna, difesa dall’avvocato Laura Canevese di Chiasso, avrebbe invece assistito il truffatore nella sua attività in Ticino. Lei nega tuttavia di essere stata a conoscenza dei fatti.

Oltre all’episodio in questione, nel corso dell’inchiesta è stata fatta luce anche su altre truffe analoghe messe a segno dal 47enne.

Le parti hanno ora tempo fino a metà novembre per visionare gli atti e inoltrare eventuali istanze probatorie. Seguirà dunque il rinvio a giudizio.

Le truffe rip-deal continuano tuttavia a essere d’attualità. Proprio lo scorso lunedì in un parcheggi di Mendrisio sono infatti stati fermati una tedesca di 29 anni e un serbo di 27 che stavano commettendo lo scambio di denaro truffaldino, per un importo di 100'000 franchi in banconote finte in cambio di 65'000 euro autentici.

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