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Non solo Colpogrosso: il Dfe indaga su un'altra società del Luganese. Il titolare è un varesino con precedenti per furto
LUGANO - Ci risiamo. Un’altra società di non-si-sa-bene-cosa che fa colloqui per non-si-sa-bene-quali posti di lavoro in Ticino, il tutto spillando soldi ai candidati (120 franchi a testa) e senza avere uno straccio di autorizzazione cantonale. Un business, quello dei “colloqui a pagamento”, che è ormai «quasi una moda, un contagio che si va diffondendo negli ultimi tempi sull’onda della crisi occupazionale» spiega Sergio Montorfani della Sezione del lavoro.
La dinamica, qui, è la stessa della Colpogrosso Sagl, solo che gli annunci compaiono in Ticino anziché su portali italiani, e a postarli è una società di Paradiso di proprietà del signore nella foto qui sopra: A., 49 anni, è un ex imprenditore varesino che nel 2011 "a causa di affari andati a rotoli" pensò bene di fare un giro per le gioiellerie di Valenza (Monferrato) sgraffignando gioielli per 10000 euro. "Voglio fare un regalo ai miei genitori" diceva. Al quarto negozio ripulito, le manette.
Fuori con la condizionale, fonda la Azimut Servizi (o “Servici” come si legge sulla bucalettere) in un ufficio di Paradiso "sempre vuoto" a dire dei vicini: nemmeno una targa e ben 12 società indicate ad un unico citofono. Lui è irreperibile. Eppure, solo la settimana scorsa "mi ha scritto una mail chiedendomi il curriculum e 120 franchi per l’iscrizione in un fantomatico database" racconta uno dei candidati attirati da un annuncio di lavoro comparso nei giorni scorsi su tutti.ch. "La nostra struttura di recluting (sic!) vi contatterà per un colloquio (...) e il pagamento dell’iscrizione sarà richiesto in sede di colloquio", recita una mail di ieri, che 20 minuti ha potuto visionare. Candidato avvisato...
