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LUGANOPrima l'orrore in aula, poi la prostituta chiede perdono

15.10.14 - 16:15
Un racconto agghiacciante quello che viene riportato durante il processo in corso. Bambina costretta a rapporti sessuali a tre. La prostituta chiede scusa: "Ho fatto una cosa orribile"
Prima l'orrore in aula, poi la prostituta chiede perdono
Un racconto agghiacciante quello che viene riportato durante il processo in corso. Bambina costretta a rapporti sessuali a tre. La prostituta chiede scusa: "Ho fatto una cosa orribile"

LUGANO - "Ne approfitto per chiedere perdono alla bambina, alla madre e a tutti voi. Mi sono pentita subito di quello che ho fatto. Sono una madre. Mi sono chiesta che cosa avevo fatto. Mi sono sentita orribile. Pensavo a quello che avevo fatto e stavo male".

A proferire queste parole è la prostituta sudamericana che entra in scena, nel mercoledì pomeriggio di questo primo giorno di processo, che la vede, in correità con il 35enne, partecipare agli abusi sessuali in quattro episodi. La donna, difesa dall'avvocato Sandra Xavier, è accusata di aver partecipato agli abusi sessuali nei confronti di una delle piccole vittime: "Ho fatto una cosa orribile e sono consapevole di quello che ho fatto. Mi pento amaramente. Non capivo la gravità delle cose", ha dichiarato la donna, guardando dritto, verso la Corte.

La donna, nel gelo dell'aula, tra lo sbigottimento dei presenti, ha raccontato le circostanze che l'hanno portata a conoscere il pedofilo 35enne. Il primo contatto avviene nel 2011 sul web, su un sito di incontri sessuali. Dopo una fugace frequentazione, i due si rivedono un anno dopo, quando l'imputato propone un incontro sessuale tramite videochiamata nel quale una delle sue piccole vittime è stata costretta, sempre con la solita insistenza, a un rapporto orale al 35enne dinnanzi alla webcam accesa, nel mentre la prostituta compiaciuta assistendo alla scena, avrebbe perfino commentato con parole di entusiasmo l'orribile spettacolo.
La donna afferma di essere stata consapevole che una bambina così piccola non avrebbe mai potuto fare una cosa del genere se non fosse stata costretta a farlo.

Nonostante ciò, dopo quell'episodio, la donna accetta di fare sesso a tre, coinvolgendo non una donna adulta, ma una bambina, ritrovatasi su un letto con due persone adulte contro la sua volontà. "Mi ha promesso il doppio del prezzo normale, 300 franchi. Io ho accettato", ha dichiarato la prostituta sudamericana.

In quel giorno del 2012 si consuma l'ennesimo episodio inenarrabile. "Più che altro per togliermi lo sfizio di sperimentare un rapporto a tre", dichiara in aula il 35enne alla richiesta del giudice Item di chiarire i motivi che hanno spinto a farlo.

La sudamericana racconta i particolari del giorno dell'"onta", "della vergogna", sentimento che la bambina ha dichiarato di provare, mentre era costretta a soddisfare le richieste dell'orco, alla presenza di una donna che non conosceva.

E nonostante la vergogna, il pentimento, provati dopo l'incontro a casa sua, la donna racconta al giudice Item di aver accettato, qualche tempo dopo, un altro appuntamento via web, in cui vi è ancora la minorenne, costretta a subire le perversioni malate dell'uomo. La donna ricade quindi nello stesso, imperdonabile errore. Il presidente della Corte Rosa Item chiede il motivo per cui ci è ricascata: "L'ho fatto un po' per curiosità, ma soprattutto perché non volevo perderlo come cliente", ha dichiarato la donna.

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