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CANTONERidimensionamento a La Regione Ticino, la proposta di Syndicom

06.11.12 - 13:42
Ridimensionamento a La Regione Ticino, la proposta di Syndicom

LUGANO - "Un impoverimento dell’offerta d’informazione e un’ulteriore perdita di posti di lavoro in un settore dove diventa sempre più difficile lavorare mantenendo alta la qualità". Per il Sindacato dei Media e della Comunicazione (Syndicom) sono queste le ragioni dell’annuncio da parte delle testate ticinesi di mettere in atto piani di risparmio e conseguenti soppressioni di posti di lavoro.

 

Dopo il Giornale del Popolo infatti anche per La Regione Ticino sono stati annunciati dei ridimensionamenti. "Anche in questo caso - scrive il sindacato - la notizia è giunta sotto un cielo che aveva già dato avvisaglie di temporale. Diversi dipendenti avevano infatti dovuto insistere per ottenere quegli scatti salariali previsti dal vecchio contratto collettivo e per molti parte integrante del proprio contratto di lavoro. Scatti salariali che negli ultimi mesi erano di fatto già stati congelati nonostante l’intervento del sempre attivo comitato di redazione".

 

Syndicom si rivolge quindi agli editori ricordando che "in questi casi vi è un diritto di informazione e consultazione dei dipendenti e che per dipendenti non sono intesi solo i giornalisti ma tutti coloro che sono assunti dalla testata e dunque anche quelli di comparti come il marketing, l’amministrazione, la prestampa, i correttori e i vari tecnici di redazione. Questo indipendentemente dal fatto che siano toccati personalmente o no da misure di risparmio".

 

A tal proposito il sindacato lamenta inoltre il fatto che non vi siano trattative in corso per rilanciare un nuovo contratto collettivo di lavoro, ma solo degli incontri informali a livello nazionale: "Il Ticino può in questa occasione mostrare la via e riavviare, nell’interesse di tutto il sistema mediatico cantonale e dei preziosi posti di lavoro della nostra regione, un dialogo formale tra i partner sociali: editori, sindacati e associazioni".

 

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