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BELLINZONA - Le prime azioni per il lancio di un commercio equo e solidale a Bellinzona e nel Ticino risalgono al 1977, quindi 35 anni fa. Al rientro da una esperienza di volontariato in Perù alcuni volontari avevano pensato di sostenere gli artigiani locali con la vendita diretta dei loro prodotti. Allo scopo venivano organizzate regolari bancarelle al mercato che permettevano di far conoscere anche altre azioni simboliche organizzate da varie associazioni come quelle della “Juta del Bangladesh”, del “Caffè Ujamaa della Tanzania” o del “Tè Huyro del Perù”.
Solo nel 1982 si è aperta una vera e propria bottega con orari di apertura regolari. Durante i primi 10 anni la stessa era ubicata in uno scantinato di via Vela 21, che ha comunque permesso di farla conoscere e di ampliare gradualmente la gamma di prodotti, anche grazie alla collaborazione con la Centrale d’importazione svizzera OS3 che era nata nel frattempo.
In questi 30 anni la Bottega del Mondo che oggi li festeggia ha sempre cercato nel suo piccolo di contribuire a creare relazioni più giuste nel Mondo, in particolare tra il Nord ed il Sud del pianeta, non solo mediante la vendita senza fini di lucro di prodotti provenienti da Paesi del Sud del Mondo, ma anche attraverso l’informazione e la sensibilizzazione della popolazione.
Nel 1992, quindi 20 anni fa, la Bottega ha fatto il grande passo dell’apertura di una bottega nel Centro storico di Bellinzona. Con il tempo sono cambiati alcuni prodotti ed in generale aumentati notevolmente il loro numero anche per venire incontro alle richieste dei consumatori, ma non è certo cambiato lo spirito di fondo sulla scia di valori come solidarietà ed equità.
Per la gestione della Bottega collaborano una ventina di volontarie ed anche il piccolo apporto di ciascuna di loro, che potrebbe venir considerato infinitesimale, è di quelli che hanno peso.
Da alcuni anni la Bottega beneficia inoltre dell’appoggio di una persona messa a disposizione nell’ambito dei programmi occupazionali. Sono programmi che da una parte permettono di reinserire gradatamente nel mondo lavorativo persone che da tempo ne sono state escluse ed hanno anche esaurito le indennità di disoccupazione, e dall’altra garantisce alla Bottega una presenza stabile per tutta la settimana che accompagna le volontarie.
