Il Governo bacchetta la Commissione speciale scolastica per i toni usati nei confronti del Presidente e direttore del DECS e precisa la sua posizione sull'iniziativa popolare sulla civica
BELLINZONA - Giudicando «poco adeguati» i toni della Commissione speciale scolastica del Gran Consiglio, il Governo accorre per precisare i motivi della presenza di Manuele Bertoli su alcune pubblicità del comitato contrario all’iniziativa popolare sulla civica.
Una precisazione fondamentale, quella del Consiglio di Stato, in quanto il nome del Presidente e direttore del DECS sarebbe stato utilizzato senza che ne fosse al corrente. «Manuele Bertoli non ha aderito ad alcun comitato contrario all’iniziativa popolare "Educazione civica, alla cittadinanza e alla democrazia"», si legge nella nota diffusa in mattinata. «Il suo nominativo è stato utilizzato a sua insaputa in alcune inserzioni pubblicitarie».
Per quanto riguarda altre prese di posizione del Direttore del DECS – ad esempio articoli pubblicati sui mezzi di informazione –, «si tratta di pareri espressi a titolo personale, secondo quanto ammettono le norme sulla comunicazione del Consiglio di Stato in caso di votazioni popolari», precisa ancora il Governo che, in vista del 24 settembre, ha deciso di non prendere posizione sugli oggetti posti in consultazione, lasciando libertà di espressione ai singoli membri.
Il Consiglio di Stato coglie infine l’occasione per esprimere l’auspicio che i toni del dibattito politico – in special modo quando gli interlocutori sono rappresentanti eletti delle istituzioni cantonali – «possano sempre allinearsi a criteri minimi di correttezza e cortesia, anche in circostanze come l’avvicinamento a elezioni e votazioni».