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CANTONEAffari in Italia? Solo con una succursale

21.08.17 - 12:05
Operatori del settore bancario in Ticino «delusi» dalla risposta del Consiglio federale all'interpellanza di Roberta Pantanti. Che replica: «Nessuna volontà di rispettare la Roadmap»
tipress
Affari in Italia? Solo con una succursale
Operatori del settore bancario in Ticino «delusi» dalla risposta del Consiglio federale all'interpellanza di Roberta Pantanti. Che replica: «Nessuna volontà di rispettare la Roadmap»

BERNA - È assai probabile che le banche svizzere che intendono in futuro far affari in Italia dovranno per forza aprire una succursale nella Penisola. È quanto si evince da una risposta del Consiglio federale a un'interpellanza della consigliera nazionale ticinese Roberta Pantani(UDC/Lega), secondo la quale una simile soluzione è contraria alla Roadmap del 2015 siglata fra Roma e Berna.

Tale documento prevede l'avvio di un dialogo sulla possibilità per gli operatori finanziari dei due Paesi di offrire servizi transfrontalieri ai potenziali clienti dei due Paesi.

Stando alla deputata ticinese, dopo aver ottenuto lo scambio automatico di informazioni, l'Italia non sarebbe più intenzionata a rispettare questo punto dell'intesa firmata tra i due Paesi. Una succursale è sottoposta alle leggi del Paese ospitante, anche per ciò che concerne la confidenzialità delle informazioni bancarie.

Gli operatori del settore attivi in Ticino - banche e fiduciarie in particolare - sarebbero «delusi» secondo Pantani dalla risposta vaga del Consiglio federale da cui si denota che non vi è «alcuna volontà di richiedere il rispetto dell'accordo».

Da parte italiana poi, ha aggiunto la consigliera nazionale leghista, dopo aver ottenuto dalla Svizzera ciò che interessava, ossia lo scambio di informazioni in ambito fiscale, «non vi è alcun interesse a far entrare nel mercato della Penisola operatori concorrenti agguerriti, specie in momento delicato come questo che vede il settore pubblico intervenire per mantenere a galla le banche».

Nella sua risposta, il Consiglio federale precisa che se «l'Italia introdurrà quale condizione obbligatoria l'aver stabilito una succursale nel Paese, la Svizzera, nell'ambito del summenzionato dialogo, esigerà che le banche svizzere con succursale in Italia possano prestare servizi direttamente dalla Svizzera verso l'Italia».

È bene che Berna esiga una controprestazione, ha dichiarato Pantani all'ats, «ma bisogna poi vedere se l'Italia acconsentirà a simile richiesta».

Insomma, la volontà elvetica di poter offrire servizi finanziari transfrontalieri rischia di scontrarsi col protezionismo di Roma e di fare la fine dell'accordo sulla fiscalità dei frontalieri che l'Italia, a differenza della Svizzera, non ha ancora ratificato.

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COMMENTI
 

DfG 6 anni fa su tio
Ma c'è ancora qualcuno che crede nella reciprocità con l'Italia? Forse a Berna.

Bacaude 6 anni fa su tio
Pantani, lo scambio automatico di informazioni e la conseguente fine del segreto bancario non è Roma che l'ha ottenuta ma l'Europa, ma sei legista e ci sta che prendi i tuoi elettori per sciocchini. Se vogliamo dirla tutta ci può anche stare anche visto che per accogliere i soldini dei delinquenti di mezza Europa ci turavamo il naso. Qui il problema sta nel fatto che i nostri politici non si fanno sentire veramente per forzare l'Europa ad obbligare l'Italia a rispettare i patti. L'Italia è terrorizzata al pensiero che i nostri Istituti possano fare concorrenza ai loro carrozzoni. Ma pensate che stagione verde, con il nostro know-how, potendo fare ipoteche, aprire conti e gestire, per 6o milioni di ipotetici clienti stufi marci delle loro banche sanguisuga. Chiaro che Roma non voglia...

MIM 6 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
Quindi l'Italia dovrebbe essere messa su una black list! Che Roma non voglia non ci interessa. Le regole sulla libera circolazione delle persone e dei capitali le deve rispettare solo il nostro paese?

Bacaude 6 anni fa su tio
Risposta a MIM
No infatti. E' esattamente quello che ho detto... p.s. I criteri per la Black List sono altri.

pulp 6 anni fa su tio
Concretamente questo é uno dei classici temi dove l'essere stati fuori dal consiglio federale (come ticinesi intendo) ci ha enormemente sfavorito. Nessun politico ticinese avrebbe infatti creduto ciecamente alle promesse di Roma e di conseguenza si sarebbe trattato cercando maggiori garanzie. Purtroppo però tutti sappiamo cosa é accaduto: EWS (detta Gollum) viene eletta con un golpe "rosa" con il benestare della sinistra e parte del PPD - dopo essere stata eletta, deve "rimborsare" I suoi sponsor e quindi parte l'operazione per smantellare il segreto bancario, in fretta e furia. Se é vero che l'aria stava cambiando, tempi e modi si sono rivelati un disastro su tutta la linea, e le trattative con le nazioni vicine (Italia in particolare) hanno portato ad una calata di braghe generalizzata. Oggi dobbiamo raccogliere I cocci di questa scellerata politica messa in atto a Berna e soprattutto cerchiamo di essere meno fessi..... si può ancora fare qualche cosa.... ma il tempo stringe.

bledsoe 6 anni fa su tio
Ta lì: la Pantani ha cambiato cognome!

Nicklugano 6 anni fa su tio
L'insistenza (dei nostri politici) è veramente diabolica.

MIM 6 anni fa su tio
Io mi chiedo perché questa roadmap è ancora esistente. E' una presa per i fondelli dei nostri politici, non di quelli italiani!

castigamatti 6 anni fa su tio
ahahahah rido per non piangere...ma cosa ci si aspetta dagli italici...?

Equalizer 6 anni fa su tio
Non capisco come dopo decenni di fregature trattando con l'Italia, ci sia ancora chi osa credere nell'onestà dell'italiota.
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