Una decina gli interventi della Polizia sul lago di Muzzano. I nostalgici non mollano. Pro Natura: «Pericoloso per ambiente e persone»
MUZZANO. I pattinatori “clandestini” spuntano al calar delle tenebre. Evitano i controlli delle Polizie comunali – che hanno effettuato già una decina di interventi preventivi sul posto – e scivolano come ombre sulla superficie ghiacciata, per rivivere «la magia di una tradizione senza tempo». Qualcuno esagera: nei giorni scorsi, sul laghetto di Muzzano è stato avvistato persino uno scooter. Ha percorso pochi metri a motore acceso, poi è sparito evitando la (sacrosanta) multa che in questi casi può arrivare a cifre salate.
Il divieto - Il divieto parla chiaro: proibito entrare e pattinare sul ghiaccio. «Si declina ogni responsabilità» recitano i cartelli affissi dal Comune di Muzzano, che anche quest'anno ha decretato l'inaccessibilità dell'area. Idem a Origlio, dove il Municipio ha ribadito ieri che «purtroppo non esistono alternative alla prassi seguita in questa ultimi anni (ossia al divieto) a causa delle caratteristiche del ghiaccio e del clima».
«Il divieto è solo qui» - Un «peccato» per Fabio Bernasconi, veterano dello sport proibito che ricorda «i bei tempi in cui la gioventù locale si trovava su questo ghiaccio a giocare con gli atleti dell'Hcl». Sul laghetto «si è sempre pattinato con pochissimi incidenti - continua Bernasconi - in Svizzera interna e nella vicina Italia divieti simili non esistono. Come mai solo qui?».
Una decina di interventi - Il problema è che «non sempre gli amanti del ghiaccio hanno l'esperienza e la conoscenza per evitare incidenti» spiega il tenente Marco Urbani della Polizia comunale di Collina d'oro. «Nell'ultima settimana siamo intervenuti una decina di volte per dissuadere i pattinatori, spesso minorenni, e renderli attenti ai pericoli che corrono». Sul fronte sicurezza, un'esercitazione congiunta di polizia e Pompieri di Lugano è prevista per i prossimi giorni.
«Nessun controllo sullo spessore» - Dal canto suo Pro Natura, proprietaria del laghetto, avverte che «non esiste alcun controllo sullo spessore del ghiaccio che in un lago naturale non è uniforme» e invita a non inoltrarsi nella riserva naturale. «L'attaccamento dei cittadini al laghetto è positivo» commenta la responsabile Martina Spinelli «le condizioni climatiche però non sono più quelle di una volta».