Contratti da fame. Agenzie non autorizzate. «Molti giovani si buttano nell'immobiliare con l'illusione di lauti guadagni». Ma la realtà è ben altra
LUGANO - Quello di Marco*, 26 anni, luganese, è un caso limite. Ma non così raro. «Ho lavorato alcune settimane senza contratto per un'agenzia luganese» racconta. «La paga era di 500 franchi al mese più eventuali provvigioni. Un'assurdità. Quando mi sono reso conto che non riuscivo nemmeno a pagarci le spese di benzina, ho mollato». Al 26enne è ancora andata bene: il fenomeno dei tirocini gratuiti cresce non solo in Ticino (vedi 20 minuti di lunedì) e in particolare nel settore immobiliare «sono molti i giovani che con l'illusione delle provvigioni accettano contratti senza alcuno stipendio fisso» spiega un operatore che preferisce restare anonimo «per timore di ripercussioni». Con queste cose non si scherza.
Non solo contratti - Anche perché di irregolare, nel sottobosco dei “furbetti” immobiliari, non ci sono solo i salari. «In alcuni casi si sfocia nel penale» afferma Alberto Montorfani della Svit, senza tuttavia entrare nei casi specifici: nei mesi scorsi l'organizzazione ticinese dell'economia immobiliare ha segnalato una ventina di intermediari sospetti. «In generale tuttavia ci stiamo muovendo per contrastare il problema, quello dei giovani sottopagati è un fenomeno che prospera nel contesto delle numerose agenzie non autorizzate attive in Ticino - continua -. Molte di queste operano qui ma hanno sede nei Grigioni, per aggirare la normativa».
I volantini - Ne sanno qualcosa gli abitanti di Pura. Nelle scorse settimane si sono visti recapitare in buca lettere un volantino con tanto di firma: «Sono un consulente immobiliare che opera in maniera specifica nell'area di Pura» si legge nel documento. Il sedicente agente è a caccia di immobili da “trattare” in zona (anche se gli stessi volantini sono comparsi in tutto il Luganese, pressoché identici). Contattato da tio.ch-20minuti afferma però di avere ufficio nei Grigioni. «Lasciatemi lavorare – taglia corto – sono in regola». Sarà così? Non possiamo saperlo: il caso è coperto da segreto istruttorio. Ma sul piano generale qualcosa si sta muovendo: l'Autorità di vigilanza sull'esercizio delle professioni di fiduciario ha avviato degli accertamenti a seguito degli articoli di Tio.ch-20minuti pubblicati nei mesi scorsi. «In alcuni casi abbiamo riscontrato dei veri e propri abusi e avviato l'apertura di procedimenti disciplinari» spiega il presidente Marco Bertoli. Ma la sensibilizzazione non è mai troppa.
* nome noto alla redazione