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LUGANO«I “grandi sorveglianti” sanno già cosa faremo domani. E noi no»

30.09.16 - 09:09
È l’affermazione choc di Alessio Petralli, direttore del congresso multimediale Möbius, in programma nel weekend: «I giovani aprano gli occhi»
«I “grandi sorveglianti” sanno già cosa faremo domani. E noi no»
È l’affermazione choc di Alessio Petralli, direttore del congresso multimediale Möbius, in programma nel weekend: «I giovani aprano gli occhi»

LUGANO - «Saremo sempre più controllati, sempre più spiati». Alessio Petralli, direttore del congresso multimediale Möbius di Lugano, giunto alla ventesima edizione, ne è convinto. Il tema sarà affrontato proprio nei dibattiti sui "big data" in programma tra venerdì e sabato al LAC. Una questione di strettissima attualità, considerando l'esito del voto federale in merito alla legge sulle attività informative. E, tenendo anche conto, dell’uscita del film denuncia "Snowden" di Oliver Stone. «Google, Facebook e Amazon, per ognuno di noi, sono in possesso di centinaia di informazioni private. È una situazione preoccupante».

Partiamo dal termine: big data. Cosa si intende con questa espressione?
«Si tratta di una grandissima quantità di dati immagazzinata e selezionata tramite algoritmi sofisticati. Vi è mai capitato di andare su un sito qualsiasi e di ritrovarvi la pubblicità dei vostri prodotti preferiti? Questi colossi sanno, ad esempio, che tu sei un runner e ti propongono scarpe da corsa in continuazione».

Di per sé potrebbe sembrare un buon servizio. No?
«Solo in apparenza. La realtà è che le nostre vite sono ormai condizionate, indirizzate, e non ce ne rendiamo neanche conto. Amazon, ad esempio, ha una potenza mostruosa. Potrebbe fare chiudere in un colpo solo tutte le librerie tradizionali. Questo tipo di pubblicità mirata tra l'altro, mette in difficoltà i giornali e i media tradizionali alle prese con il calo delle inserzioni pubblicitarie. Proprio perché gli inserzionisti preferiscono optare su queste alternative».

Negli Stati Uniti è appena uscito il film "Snowden". Cosa ne pensa?
«È fondamentale che soprattutto le giovani generazioni aprano gli occhi. La pellicola racconta la vicenda dell’informatico della CIA che ha spiegato al mondo come le autorità americane spiassero in continuazione i cittadini a tappeto. Il problema è che questa non è fantascienza. È realtà».

In Svizzera, il popolo in votazione ha dato il via libera alle autorità federali per sorvegliare telefonate, email e traffico dati. Cosa ci dobbiamo aspettare?
«Io confido nella tradizionale discrezione delle autorità svizzere. Però non si può pensare che più sorveglianza equivalga automaticamente a meno pericoli di terrorismo. Ci sono altre variabili da considerare. Saremo sicuramente meno liberi».

La nostra privacy, secondo lei, è veramente in pericolo?
«Sì. Ma lo è già da tempo. Il rischio di finire sotto inchiesta per avere abbinato in un’email un nome arabo al termine "bomba" potrebbe essere sempre più concreto».

Professore, non sta forse creando troppo allarmismo?
«Non è il nostro obiettivo. Noi vogliamo fare sensibilizzazione. Siamo sempre più localizzati. Google in ogni momento potrebbe sapere dove ci troviamo e quale è il nostro stato di salute. Le stesse compagnie telefoniche sono in possesso di una marea di big data. I "grandi sorveglianti" sanno già cosa faremo domani. E noi no».

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COMMENTI
 

F.Netri 7 anni fa su tio
Chiedere a un esponente di Möbius di dare una spiegazione sulla funzione e l'utilità dei "Big Data", è come chiedere a un esponente di Greenpeace di disquisire sul riscaldamento climatico di origine antropica. Le risposte sono di una prevedibilità e banalità a dir poco sconcertanti. E pensare che, questi intellettualoidi (ovviamente di sinistra), si definiscono addirittura "progressisti", ma vorrebbero vivere in un mondo medievale.

cerea 7 anni fa su tio
meno male che abbiamo votato per favorire le indagini dei servizi di sicurezza. Da quello che arguisco Il paradosso è che aveva più possibilità di sapere cosa facciamo Google che i nostri servizi segreti. Loro devono scovare i terroristi, dei podisti se ne fanno quattro baffi. Ci siamo dimenticati che l'islam ci ha dichiarato guerra ?

consulente56 7 anni fa su tio
Risposta a cerea
l'Isis ha dichiarato guerra, non l'Islam!

Lonely Cat 7 anni fa su tio
Risposta a cerea
Pensa che c'è chi non l'ha ancora capito!

tazmaniac 7 anni fa su tio
Risposta a consulente56
l'Islam è da sempre in guerra...

lo spiaggiato 7 anni fa su tio
Risposta a tazmaniac
Mah, a me pare che sono i fanatici anti islamici ad essere in guerra perenne con l'islam...

Kama 7 anni fa su tio
E allora? se hai la coscienza pulita e non sei gnucco che ti fai abbindolare dai banner proprinati "at personam" sui siti non corri nessun rischio. Business é business, ognuno fa il suo come meglio crede.. La cosa sulla votazione appena passata (per fortuna!) non centra nulla con questo, il poter controllare account FB o telefonini non é così facile a farsi, e soprattutto non prende di mira un cittadino così tanto per curiosare.. ci devono esser seri sospetti di terrorismo o minaccia, si fa un'indagine, si fa domanda all'organo competente e la richiesta passa al vaglio di altri 2-3 organi di controllo.. Non lanciamo inutili allarmismi please

tazmaniac 7 anni fa su tio
Risposta a Kama
Quoto!

Sarà 7 anni fa su tio
Risposta a Kama
Hai dimenticato lo scandalo delle schedature? Potresti finire negli schedari, messo sotto controllo o fermato solo perché hai un amico, un conoscente o un dipendente arabo o fai affari con qualcuno che è a sua volta controllato...

Sarà 7 anni fa su tio
Risposta a Kama
"si fa un'indagine, si fa domanda all'organo competente e la richiesta passa al vaglio di altri 2-3 organi di controllo.." Ma allora cosa abbiamo votato a fare? La procedura che hai descritto sembra peggiore di quella già in vigore!

marco17 7 anni fa su tio
Chi mette tutto su Facebook, acquista in continuazione da amazon e tiene un telefonino con geolocalizzatore acceso 24 ore su 24, non deve meravigliarsi se la sua privacy è in pericolo. Bisognava pensarci prima.

Sarà 7 anni fa su tio
Risposta a marco17
E le carte di credito? E quelle dei vari grandi magazzini? Con i dati raccolti sulle vostre abitudini alimentari sono in grado di calcolare anche il vostro tasso di colesterolo...

gp46 7 anni fa su tio
Risposta a Sarà
Esatto, e un bel giorno, sulla base delle nostre abitudini alimentari, le casse malati decideranno se aumentare il premio mensile o lasciarlo invariato ( l'opzione abbassamento del premio, ovviamente, non sarà previsto).....

GI 7 anni fa su tio
Wow, questa sì che è uno scoop !! Ma dove vivono (o hanno vissuto finora) questi ??

tazmaniac 7 anni fa su tio
ma piantala, TERRORISTA!

Rhodium 7 anni fa su tio
Risposta a tazmaniac
Evidentemente non ti è ben chiara la situazione, Petralli ha più che ragione, e te lo dico da tecnico informatico. Se tu su Google cerchi per esempio libri o dvd, nei futuri siti che visiterai che espongono i banner legati al circuito AdSense di Google gli annunci che ti appariranno promuoveranno libri e dvd.

Lonely Cat 7 anni fa su tio
Risposta a Rhodium
Caspita, allora siamo proprio in pericolo! :)

tazmaniac 7 anni fa su tio
Risposta a Rhodium
urca, che paura ... i dati rubati, che indichi qui sotto, vengono fatti da Hacker, non dagli Stati, io non ho niente da nascondere. Vogliono vedere le mie abitudini? Che se le guardino? Mi promuovono annunci di cose che mi interessano? Bene, farò meno fatica a cercare quello che mi serve.

Rhodium 7 anni fa su tio
Risposta a tazmaniac
Non dagli Stati? Il caso di Snowden e l'NSA non ha insegnato nulla? Non hai nulla da nascondere? Scrivi qua il tuo nome, cognome, via, telefono, email, password, foto, conto corrente, soldi, documenti ecc...

lo spiaggiato 7 anni fa su tio
Risposta a Lonely Cat
Tu ancora non te rendi conto ma google sa dove sei e dove vai e non ci mette molto a farti investire dalla google car compiuterizzata mentre attraversi la strada... hi hi hi

Rhodium 7 anni fa su tio
Risposta a Lonely Cat
Ti faccio qualche esempio più concreto riguardante i furti di account con dati personali avvenuti più o meno di recente: * Yahoo: Più di mezzo MILIARDO * Ebay: 145 milioni * Twitter: 250 mila * Telegram: 15 milioni * UPS: 4 milioni * Facebook: 6 milioni * Linkedin: 120 milioni * Dropbox: 70 milioni * Sony: 10 milioni E questi solo per citarne alcuni tra i nomi più blasonati, senza contare le possibilità di infiltrazione da parte dell'NSA rivelate da Edward Snowden.

Lonely Cat 7 anni fa su tio
Risposta a Rhodium
I furti sono un altro problema. Anche se entrano in casa e rubano cosa vuol dire? Che non devi tenere niente in casa?

marco17 7 anni fa su tio
Risposta a Rhodium
Mi rallegro di non aver mai fornito dati a nesssuno di questi siti.

Rhodium 7 anni fa su tio
Risposta a Lonely Cat
Se ti entrano in casa ti rubano cose materiali, se ti rubano un account è molto peggio perché è furto di identità; Nome, cognome, via, telefono, email, password, foto, conto corrente, soldi, documenti ecc... Se poi questi dati li utilizzano per compiere reati su internet capisci che rischi di trovarti in situazioni poco piacevoli a tua insaputa. I furti non sono un altro problema, fanno parte dello stesso pentolone chiamato privacy dove dentro c'è anche molto altro.

Lonely Cat 7 anni fa su tio
Risposta a Rhodium
Anche in casa possono rubare password, foto, conto corrente, soldi, documenti ecc... Però se ritieni così pericoloso avere un account online puoi sempre disdire internet e non usare più l'email. Fai contenta la posta. Ah no, anche lì possono rubarti la corrispondenza dalla bucalettere. Allora non rimane che una bella grotta in mezzo al bosco senza alcuna tecnologia, forse lì siamo al sicuro :)

Lonely Cat 7 anni fa su tio
Risposta a lo spiaggiato
In quel caso basta che lancio il telefono, tanto la googlecar segue quello :)

marco17 7 anni fa su tio
Risposta a Lonely Cat
Se lo spegni il telefono nemmeno ti trovano.

tazmaniac 7 anni fa su tio
Risposta a marco17
devi togliere anche la batteria, sennò ti trovano uguale. ;o)
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