La favola del 48enne Michele Politta, convocato dalla nazionale di footvolley per il mondiale in corso sulla sabbia di Rio: «Quando torno, andrò a caccia di talenti nella Svizzera italiana»
GORDOLA - C’è un ticinese che sta incantando il Brasile. È Michele Politta, 48enne di Gordola, di professione funzionario statale. Segni particolari? Appassionato di footvolley, uno strano sport che coniuga il calcio e la pallavolo da spiaggia. Michele di recente è stato convocato dalla nazionale svizzera per disputare il Mondiale in corso sulla sabbia di Rio. «Sono l’unico ticinese a fare competizioni a questi livelli – ammette –. Ogni tanto mi sento un po’ “solo”. Mi piacerebbe che questa disciplina fosse più diffusa anche dalle nostre parti».
Vederlo mentre palleggia sulla sabbia è uno spettacolo. Il 48enne di Gordola consacra il suo tempo libero alla pratica del footvolley. E macina migliaia di chilometri per disputare tornei in tutta Europa. «Siccome in Ticino non ho l’opportunità di fare gare, mi devo spostare io. Almeno una volta a settimana vado ad allenarmi oltre San Gottardo, a Einsiedeln. Oppure in Italia. Per il resto vado un po’ ovunque. Di recente sono stato in Spagna, in Portogallo».
Poi, spunta l’aneddoto. «Ho giocato a calcio per tanti anni. Ma a me in fondo interessava solo il lato tecnico. L’agonismo e i contrasti non facevano per me. Ho conosciuto il footvollley 12 anni fa su una spiaggia brasiliana. E sapete chi me l’ha presentato? Il famoso ex calciatore Leo Junior. Uno che ha fatto la storia del calcio brasiliano e non solo».
Si gioca in due contro due. Come nel beachvolley. Solo che si possono usare solo i piedi. «In Brasile io e il mio partner di gioco, il basilese Cedric Schmutz, sfideremo avversari che fanno questo di professione. Gente che passa le proprie giornate ad allenarsi sulle spiagge. Sarà un grande onore. A livello europeo la nazionale svizzera è ben messa. Vedremo cosa riusciamo a combinare contro le star mondiali».
Il torneo in corso a Rio per Michele ha anche un valore simbolico. «I brasiliani vanno pazzi per questo sport. E vorrebbero che diventasse disciplina olimpica. Questo mondiale ha anche lo scopo di mostrare al mondo la bontà di questa ipotesi. Sarebbe fantastico se tra quattro anni a Tokyo il footvolley fosse presente. A quel punto, mi batterei per trovare talenti nella Svizzera italiana, da portare alle Olimpiadi del 2020. Sono pronto ad andare a caccia».