Il dialetto viene parlato dal 30,7% della popolazione sopra i 15 anni
BELLINZONA - Il dialetto in perdita di velocità. Lo dice la statistica in uno studio dell'Osservatorio linguistico della Svizzera italiana (OLSI) elaborato insieme all'Ufficio di Statistica (USTAT).
In Ticino il 30,7% della popolazione sopra i 15 anni di età dichiara di parlare anche dialetto a casa. Nel 2000 era ancora il 36,7%.
Come ha spiegato al Corriere del Ticino Matteo Casoni dell'Osservatorio linguistico, coautore dello studio, sono diverse le ragioni di questa diminuzione a cominciare da una perdita di immagine e di utilità iniziata negli anni '70. Allora sì preferì l'italiano per ragioni di prestigio sociale o di carriera. Inoltre bisogna anche tenere conto della forte immigrazione che ha causato l'arrivo di persone parlanti lingue diverse.
Tuttavia oggi, la nostalgia dei tempi passati e la moda del "vintage" non ha risparmiato neppure il dialetto. E allora, a differenza degli anni Settanta e Ottanta, il dialetto è tornato in auge e ha riconquistato un certo prestigio, tanto che viene utilizzato in spot pubblicitari e da diverse persone nei blog, negli sms e, in generale, sui social network. Nel mondo sempre più globalizzato il dialetto ticinese, nonostante appartenga alle lingue italiche del ramo occidentale lombardo, viene preferito da molti per una questione identitaria o meglio, come ha spiegato Casoni, «continua a rappresentare un segnale identitario verso l'Italia».
Come tutti gli idiomi, anche il dialetto cambia con i mutamenti economici e sociali delle comunità che lo parlano. E allora ecco che per difenderlo, si è lanciata il novembre scorso una petizione che chiede di ripristinare la programmazione della commedia dialettale RSI.
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