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GRONO Alice Allison, una petizione per salvare i lavoratori e l'azienda

28.04.16 - 14:06
«Aiutateci a salvare la fabbrica e a salvaguardare l’occupazione in Mesolcina»
TiPress
Alice Allison, una petizione per salvare i lavoratori e l'azienda
«Aiutateci a salvare la fabbrica e a salvaguardare l’occupazione in Mesolcina»

GRONO - Dopo aver preso atto con rabbia e rammarico della decisione della proprietà di confermare la chiusura della fabbrica entro fine anno e il licenziamento collettivo dei dipendenti, l'Assemblea dei lavoratori della Alice Allison SA di Grono (che lunedì tornerà a riunirsi) si appella con una petizione al Consiglio di Stato del Cantone Grigioni affinché, «nell'ottica di una chiara politica di salvaguardia dell'occupazione in Mesolcina», compia tutti gli sforzi necessari per salvare lo stabilimento che produce capsule per caffè compatibili con il sistema Nespresso.

Si tratta in particolare da un lato di incoraggiare la fedeltà dei vecchi clienti e l'acquisizione di nuovi e dall'altro di individuare e sostenere potenziali investitori interessati a proseguire l'attività produttiva. Un'ipotesi questa che non viene contrastata dall'attuale proprietario, il gruppo giapponese produttore di caffè UCC (Ueshima Coffee Company), il quale martedì ha inviato a Grono alcuni suoi emissari della sede di Londra per incontrare la Commissione del personale e i responsabili del sindacato Unia.

«Un incontro dai toni duri e poco concilianti», riferisce l’Unia, in cui i rappresentanti di UCC hanno ribadito la ferma volontà di cessare l'attività entro fine anno e confermato i licenziamenti scaglionati nel tempo da qui a ottobre di 33 lavoratori, «incuranti dello sforzo compiuto da questi ultimi nelle scorse settimane allo scopo di individuare clienti sensibili al valore del "made in Svizzera” e acquirenti che garantiscano un futuro alla loro piccola grande fabbrica. Una fabbrica che ha saputo concepire un prodotto rivoluzionario e vincere la storica battaglia legale contro il gigante Nestlé che aveva tentato di bloccare la commercializzazione della capsula».

«Di qui la ferma volontà dei lavoratori di assicurare un futuro a questo gioiello industriale, visto oltretutto che un investimento piuttosto contenuto garantirebbe la produzione della nuova capsula auto-protetta richiesta da un mercato in piena espansione» prosegue l’Unia.

L'Assemblea dei lavoratori tornerà a riunirsi lunedì per decidere i passi concreti da intraprendere. Nel frattempo il sindacato Unia ha già deciso di contestare in sede giudiziaria alcuni licenziamenti irregolari che sono stati notificati negli scorsi giorni.

 

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