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AIROLO“Macché sbragare, qui si rischia la vita”

25.02.15 - 06:35
Diego Schütz, pittoresco 34enne di Ascona, è preparatore atletico della nazionale svizzera di snowboard freestyle. E il prossimo weekend porterà in Ticino un evento spettacolare
Fonte foto: Davide Rotondo
“Macché sbragare, qui si rischia la vita”
Diego Schütz, pittoresco 34enne di Ascona, è preparatore atletico della nazionale svizzera di snowboard freestyle. E il prossimo weekend porterà in Ticino un evento spettacolare

ASCONA - Attorno alla tavola ha costruito la sua passione, il suo lavoro. Diego Schütz, 34enne di Ascona, mamma colombiana e papà svizzero, dal 2011 è il pittoresco preparatore atletico della nazionale elvetica di snowboard freestyle. Sotto le sue ‘grinfie’ è passato anche Iouri Podladtchikov, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Sochi nel 2014. Il prossimo weekend Diego porterà in Ticino, ad Airolo-Pesciüm, un doppio evento spettacolare. “Il Big Air di snowboard freestyle e freeski, ma anche una gara del World Banked Slalom Tour. È una vera primizia per la Svizzera italiana”.

Scusa, Diego, non ci abbiamo capito niente. Spiegaci di che si tratta.

"Il primo, in programma per sabato, è un grosso evento agonistico, una tappa di un importante tour nazionale, con finali in notturna. Il secondo, in agenda domenica, è un appuntamento più soft, legato più che altro al divertimento. Ma è di richiamo internazionale".

In sintesi?

"Due giorni di acrobazie. Poi ci sarà un grosso party sulla neve".            

Perché chi fa snowboard freestyle, in fondo, è associato soprattutto a una dimensione giocosa, festaiola.

"Un attimo. C’è chi pensa che si tratti solo di ragazzacci che hanno voglia di sbragare e basta. No, questi sono super atleti, che si fanno un fondoschiena enorme per stabilizzarsi a determinati livelli. E che, non dimentichiamolo, rischiano la vita".

Ecco. Appunto, come si fa a raggiungere certi picchi di rendimento?

"Oggi si fanno evoluzioni con triplo salto mortale, roba da matti a pensarci. Bisogna essere atleticamente perfetti, vestire i panni dell’acrobata. E per questo si fa un sacco di ginnastica al suolo. Senza contare l’allenamento sul tappeto elastico. Ed è fondamentale esercitarsi sulle rampe con la tavola da skate".

Quanti atleti fanno parte della selezione nazionale?

"In totale circa una ventina. E li faccio sudare tutti".

Ci sono ticinesi?

"No. Ed è paradossale visto che lo staff, diretto da Pietro Regazzi, è tutto ticinese. Non lo nascondo: ci farebbe piacere avere qualche ticinese in rosa. Anche per questo vorremmo creare una scuola specializzata in snowboard in Ticino".  

Chi era Diego Schütz prima di lavorare alle dipendenze della federazione sciistica elvetica?

"Un ragazzo innamorato della sua tavola. Tutta la mia vita ruota attorno allo sport. In passato ho praticato la ginnastica artistica, poi mi sono laureato in scienze motorie a Losanna".  

Il tuo campo base, oggi?

"Non c’è. Mi muovo tra Tenero, Macolin e Laax. Sono i centri in cui si svolgono i campi d’allenamento".

Se pensi alla tua avventura da preparatore atletico finora, qual è il tuo ricordo più particolare?

"Nel corso della prima estate di lavoro ci mandarono per un mese in Nuova Zelanda. Era agosto, ma faceva freddissimo. Laggiù era pieno inverno. Poi chiaramente c’è l’oro di Podladtchikov. È il mio fiore all’occhiello, ne vado fierissimo".    

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