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LUGANOEOC e ambulatoriale: "Occhio alle invasioni di campo”

20.11.14 - 07:07
EOC e ambulatoriale: "Occhio alle invasioni di campo”

LUGANO - Con riferimento alla recente notizia di collaborazione tra l’EOC e il Centro medico alla stazione FFS di Lugano per la messa in esercizio di un apparecchio RMN di proprietà di quest’ultimo, nonché all’interpellanza di Andrea Giudici sul tema, l’OMCT, tramite il suo Comitato Direttivo riunitosi il 19.11.2104, esprime preoccupazione e disappunto per una soluzione "in aperto contrasto con lo scopo prioritario dell’EOC" che è la “direzione e la gestione di ospedali pubblici” e "non lo sviluppo di discutibili collaborazioni e/o iniziative imprenditoriali nel settore ambulatoriale, che è e deve restare di competenza dei medici sul territorio liberi professionisti".

La convivenza con il Centro medico di Lugano, si legge in una nota odierna, "apre invece la strada a collaborazioni pubblico/privato nel settore ambulatoriale extra muros, che la futura pianificazione ospedaliera, con la proposta di revisione della LEOC, vorrebbe tutelare e promuovere". Per contro l’OMCT la considera "una pericolosa e inopportuna invasione di campo di cui la sanità in Ticino non necessita e che nemmeno desidera; la quale avrebbe anche l’effetto collaterale di demotivare lo sviluppo della medicina di prossimità, elemento sanitario indispensabile nel nostro Cantone costituito per buona parte da periferie".

Viene ricordato a questo proposito che il Parlamento ticinese si era opposto nel 1982 alla creazione di poliambulatori pubblici.

L’OMCT ritiene che l’EOC debba rivolgersi "prevalentemente allo stazionario e lasciare che siano i medici liberi professionisti ad occuparsi della medicina ambulatoriale. Non si tratta della difesa ad oltranza degli interessi dei medici e/o delle strutture private, bensì dello scongiurare lo sviluppo di una concorrenza squilibrata che non gioverebbe al sistema sanitario cantonale nel suo complesso. Pensiamo ad esempio ai costi dell’ambulatoriale ospedaliero ben cinque volte superiori a quelli della stessa attività svolta presso uno studio medico".

Il CD dell’OMCT auspica che le autorità cantonali riflettano sulla situazione e che il CdS, in primis, "assuma in pieno il suo ruolo di regolatore politico e istituzionale fra le strutture pubbliche e private ed eserciti un’equa vigilanza senza privilegiare le une o le altre e senza dimenticare o osteggiare l’attività dei medici sul territorio".

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