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LOSONESe non finisci il piatto, ti tocca pagare la multa

08.05.14 - 09:00
È la ricetta antispreco appena lanciata da Giovanni Tafuro, titolare del ristorante Patrizietta: "Ci vuole più rispetto per il cibo"
Foto Davide Rotondo
Se non finisci il piatto, ti tocca pagare la multa
È la ricetta antispreco appena lanciata da Giovanni Tafuro, titolare del ristorante Patrizietta: "Ci vuole più rispetto per il cibo"

LOSONE – L’usanza è diffusa in Oriente, soprattutto in Giappone. Giovanni Tafuro, nuovo titolare del ristorante Patrizietta di Losone, è uno dei pochi che hanno deciso di importarla anche in Svizzera. Probabilmente l’unico ad attuarla in Ticino. La ricetta antispreco dell’esercente locarnese è semplice: se avanzi qualcosa nel piatto, ti tocca pagare una multa. “Perché in 20 anni di carriera – si giustifica Giovanni – ne ho viste di tutti i colori. Ci vuole più rispetto per il cibo”.

Invito alla riflessione - Ha iniziato la nuova avventura a Losone da poche settimane, Giovanni. La sua iniziativa, intanto, sta facendo discutere. A giusta ragione, se si pensa che, stando alle statistiche, ogni anno gli svizzeri buttano, in un modo o nell’altro, circa 2 milioni di tonnellate di cibo commestibile. “Nel mio piccolo volevo dare un segnale forte – riprende Giovanni –. Provo fastidio quando vedo gli alimenti che restano in abbondanza nel piatto”. Per adesso Giovanni applica questa misura al buffet di mezzogiorno, gettonatissimo da impiegati e operai. “Costa poco, solo 12 franchi, ed è completamente a volontà. Quando le cose costano poco, si tende automaticamente a sprecare. Ovunque. È questo che io non voglio. Il mio è un invito a riflettere, viviamo in una società benestante, ma non per questo possiamo permetterci di banalizzare il cibo”.

Trasparenza - La cifra da sborsare in caso di trasgressione ammonta, in ogni caso, a pochi franchi. “Non siamo sotto dittatura – scherza il titolare del Patrizietta –, la sanzione è simbolica. In ogni caso è tutto esplicitato, nel segno della massima trasparenza. Il cliente, quando entra nel mio ristorante, è perfettamente a conoscenza di questa mia iniziativa”.

Dietro le quinte - L’idea del nuovo gerente del Patrizietta piace ad Alessandro Pesce, portavoce di GastroTicino. “È una soluzione perfettamente legale – evidenzia – e che in un certo modo permette all’esercizio pubblico di differenziarsi. Lo consideriamo come un incentivo contro gli sprechi. Anche se in realtà riteniamo che il cliente dei ristoranti ticinesi di regola sa moderarsi ed è a conoscenza dei propri limiti. I piatti moderni, inoltre, non sono più molto pieni come lo erano invece fino a qualche anno fa. A nostro avviso non è tantissimo il cibo che ritorna al mittente”. In Svizzera si spreca tanto? Pesce non ha dubbi: “Non nella ristorazione. È un periodo di crisi, gli esercenti fanno parecchia attenzione a non esagerare quando si tratta di ordinare la merce. E anche le norme sanitarie e igieniche vanno tutte nella direzione della riduzione degli sprechi”.

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