Fare rifornimento nei distributori ticinesi può portare a risparmi fino a 10 euro
CHIASSO - Gli automobilisti varesini e comaschi non hanno dubbi: con il rincaro della benzina contenuto nella manovra Salva-Italia del Governo Monti si torna a fare il pieno in Ticino.
Il rincaro è di circa 8 centesimi per la benzina e di 11 centesimi per il diesel. Fatti i primi conti, per un pieno si arriva a risparmiare dagli 8 ai 10 euro rispetto ai distributori italiani. In questi tempi di lacrime e sangue, una cifra più che sufficiente per indurre molti a varcare la dogana. "Sono a due passi e approfitto" dice Luisa, mentre Gianluca aggiunge: "La facevo già prima, ma ora non ci penso nemmeno di andare in Italia". E molti altri la pensano come loro.
La preoccupazione dei benzinai lombardi è evidente. Un incontro con la Regione Lombardia è stato richiesto con urgenza, in modo da giungere ad uno sconto variabile, sulla carta sconto benzina, che tenga conto del prezzo nei distributori ticinesi. Ora questa agevolazione regionale è di 18 centesimi per la fascia di confine, ma il gap tra prezzi italiani e svizzeri è molto più ampio. La benzina si paga, a Como e Varese, tra 1,65 e 1,73: in Ticino ci si assesta sull'1,36 circa. Anche 30 centesimi al litro per chi non ha la Carta, e almeno 12-15 per chi ne è in possesso. Non poco.
Per impedire l'emorragia di clienti benzinai e media italiani puntano sul senso civico dei cittadini. In sostanza si dice loro: il rincaro è doloroso, ma serve per salvare il Paese. Quindi, se voi andate in Svizzera a fare rifornimento, non contribuite al risanamento dell'Italia. Chissà se questo discorso farà presa su alcuni. Di certo c'è solo che già ieri si sono ripresentati i "frontalieri del pieno", come da anni non si vedevano. Merito del ponte dell'Immacolata? Può anche darsi, ma in Ticino oggi si risparmia. Punto.