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LUGANOOCST e SIC Ticino: "Continueremo a difendere i lavoratori del casinò"

01.09.11 - 12:18
I sindacati prendono posizione dopo la disdetta unilaterale del CCL
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OCST e SIC Ticino: "Continueremo a difendere i lavoratori del casinò"
I sindacati prendono posizione dopo la disdetta unilaterale del CCL

LUGANO - Il Casinò di Lugano non vuole più avere a che fare con i sindacati OCST e SIC Ticino, considerati "più che dei partner degli antagonisti", ed ha quindi deciso di disdire il Contratto collettivo di lavoro.

I sindacati si difendono oggi attraverso un comunicato stampa, nel quale criticano "il risalto che la direzione del Casinò di Lugano ha voluto dare, attraverso la conferenza stampa di ieri, alla decisione di disdire il Contratto collettivo cantonale", un'ulteriore conferma della "campagna denigratoria e di delegittimazione dei sindacati, perseguita per distogliere l’attenzione dai veri problemi che hanno determinato l’inasprirsi della vertenza."

OCST e SIC Ticino biasimano l'atteggiamento della direzione nei confronti dei sindacati, che "sono stati messi sotto tiro (...) con tecniche d’informazione subdole e fuorvianti."

Critiche al sindaco - Viene criticata pure la scesa in campo del sindaco di Lugano "per sostenere una direzione la cui credibilità è ormai molto dubbia", sindaco che non avrebbe considerato le richeste sindacali di una perizia generale sulla struttura e l'assetto aziendale e di regolare tramite concorso pubblico la politica d'assunzione del personale.

In merito alla disdetta unilaterale del contratto collettivo i sindacati osservano "come anche in tale ambito la direzione e il Cda abbiano violato le procedure sancite dal Ccl (campo di applicazione, art.3), ignorando l’iter procedurale che s’impone nei casi di conflitti e divergenze tra le parti (cioè tramite la Commissione paritetica di settore in prima istanza, altrimenti davanti all’ufficio cantonale di conciliazione o per via arbitrale)."

Personale dall'estero - OCST e SIC- Ticino ribadiscono che la vertenza aperta con la Casa da gioco luganese è determinata da problemi espressamente sindacali, inaspritisi in seguito alla lunga serie di licenziamenti intimati nel tessuto lavorativo locale, per agevolare assunzioni di comodo in prevalenza con personale proveniente dall’estero.

Viene sottolineato che "su questi problemi, che permangono irrisolti ormai da due anni, anche il tentativo di avvicinamento, che ha coinvolto nell’ultimo anno le presidenze del Consiglio di amministrazione e dell’OCST, non ha purtroppo dato i frutti auspicati. Dopo un avvio promettente, le due presidenze si sono scontrate con ritardi, rinvii, annullamenti di accordi già delineati che la direzione del Casinò di Lugano non ha reso fattibili."

Difendere le persone licenziate - Da ciò la necessità che le organizzazioni sindacali seguissero le vie previste dal Ccl e dalla legge, anche davanti agli uffici e ai giudici competenti, per difendere i diritti del personale, in particolare di coloro che hanno ricevuto un’ingiustificata lettera di licenziamento.

Le accuse d’ingerenza sindacale sull’attività aziendale non sarebbero altro che una reazione alle azioni giuridiche e sindacali intraprese, e avrebbero mirato a creare confusione nell’opinione pubblica e distogliere l’attenzione dai veri problemi.

Le norme vanno rispettate comunque - In conclusione OCST e SIC Ticino precisano che la disdetta del contratto da parte di un datore di lavoro non implica la risoluzione del contratto collettivo di categoria, tantomeno impedisce ai sindacati di intervenire in difesa del personale impiegato anche nella casa da gioco luganese pretendendo l’obbligo di rispettare il contratto collettivo ormai in uso nel nostro Cantone.

OCST e SIC Ticino pretenderanno dunque il rispetto delle procedure previste in caso di conflitto e, già in occasione della seduta della Commissione paritetica dei Casinò della Svizzera italiana, questo tema sarà messo sul tavolo di discussione.

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