Il figlio di Giuliano, in prima serata su Rai Due, spiega all´Italia il pensiero della Lega
ROMA - Le ragioni della Lega e la questione dei frontalieri arrivano ad Annozero, il programma in onda su Rai Due e condotto dal giornalista Michele Santoro. Dopo le Iene che mercoledí sera hanno intervistato Giuliano Bignasca, questa sera la puntata di Annozero, dedicata all´Europa e alla migrazione del Nordafrica, ha ospitato il figlio di Giuliano, Boris.
Presentato dalla giornalista Giulia Innocenzi nella tribuna dello studio, come il figlio del leader della Lega ticinese e reponsabile del Mattino della Domenica, (attraverso paragoni con la Lega Nord e il quotidiano "La Padania"), Boris Bignasca ha esordito in trasmissione puntualizzando gli effetti e la crisi della globalizzazione. "Io mi sto chiedendo cosa vogliamo fare con questi tunisini, con la globalizzazione siamo andati troppo in lá, i nordafricani sbarcano in Sicilia, i siciliani vanno in Lombardia, i lombardi vengono in Ticino, i ticinesi vanno a nord della Svizzera, e cosí via fino agli eschimesi. Gli accordi di Schengen non funzionano - ha continuato Boris Bignasca. Maroni stesso che sta facendo bene a rapportarsi in questo modo con l´Europa, non puó risolvere il problema con questi accordi che non permettono all´Italia di uscire da questa situazione. Se oggi gli svizzeri votassero, sceglierebbero di stare fuori dagli accordi di Schengen."
Quindi incalzato da Santoro, Bignasca ha affrontato il tema dei frontalieri: "In Ticino 48 mila frontalieri rubano il lavoro ai giovani ticinesi, prima solo nell´edilizia, oggi anche nel terziario e nelle banche e nelle assicurazioni. In Ticino abbiamo bisogno solo di 35 mila frontalieri". "Una regolazione da fare con i flussi", sintetizza Santoro che pone l´accento sul fatto che anche i lombardi hanno il loro sud, quello del Ticino.
Ed i temi del lavoro "preso" dagli stranieri e dell´esigenza dei flussi, vengono poi ripresi anche da Nicola Porro del quotidiano "Il Giornale" che ricorda le parole di David Cameron, quasi paragonando il problema ticinese a quello inglese. Ad opporsi alle parole di Boris Bignasca in maniera chiara é stato il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, contrario alle barriere e alle differenziazioni tra le persone.
Il dibattito sulla questione ticinese, preso da Santoro ad esempio nei confronti dell´atteggiamento del Governo italiano con i nordafricani, finisce dopo poche battute. Quanto é bastato tuttavia per chiarire il pensiero di quello che da domenica é il primo partito del Ticino.
Sa.Me.