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TICINOBalairatt, Rusconi si gode la vittoria: "Obiettivo centrato"

01.10.10 - 18:24
Il presidente dell'UDC Ticino: "I complimenti anche da Toni Brunner". Clima politico ticinese più teso, Giovanni Jelmini: "Dopo una campagna del genere non sarà facile ricominciare". Sergio Savoia: "Una campagna da ignorare". I socialisti: "L'UDC prende in giro i cittadini"
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Balairatt, Rusconi si gode la vittoria: "Obiettivo centrato"
Il presidente dell'UDC Ticino: "I complimenti anche da Toni Brunner". Clima politico ticinese più teso, Giovanni Jelmini: "Dopo una campagna del genere non sarà facile ricominciare". Sergio Savoia: "Una campagna da ignorare". I socialisti: "L'UDC prende in giro i cittadini"

BELLINZONA – “Obiettivo centrato”. E’ soddisfatto Pierre Rusconi, il presidente dell’UDC uscito allo scoperto questa mattina nella conferenza stampa alla Bricolla.  “Mi ha chiamato cinque minuti fa Toni Brunner e ci ha fatto i complimenti ed ha auspicato che l’UDC Ticino e le sue rivendicazioni potranno trovare a Berna la considerazione necessaria”. Pierre Rusconi, non ha dubbi: “Ottimo lavoro della Ferrise”. E annuncia nuove sorprese, nuove campagne nei prossimi mesi: “Non finirà qui.”

Questa mattina il presidente dell’UDC aveva spiegato: "Nessuno vuole espellere i frontalieri dal Ticino, ma voleva far riflettere sul problema, perché si tratta di un problema innegabile. Vogliamo fare mettere la mano sulla coscienza ai datori di lavoro che sfruttano i frontalieri a scapito dei ticinesi".

E se Rusconi gongola, Giovanni Jelmini non è pienamente convinto della sincerità del presidente dell’UDC ticinese: "Ah, ora Rusconi dice che non vuole mandare via i frontalieri? Eppure sul manifesto lo hanno scritto”. E' un Giovanni Jelmini amareggiato e contrariato quello sentito nel primo pomeriggio. A lui la campagna non è piaciuta proprio. "Lo hanno scritto chiaramente: se i 45.000 frontalieri non ci fossero i ticinesi non sarebbero disoccupati. In altre parole questi cartelloni dicono: fuori dai piedi i frontalieri. E invece io dico che se non ci fossero loro, in Ticino chiuderebbero i ristoranti, le fabbriche, i cantieri".

Giovanni Jelmini è pessimista sulla possibilità di rasserenare gli animi: "E' sicuro che dopo una campagna del genere in Ticino non sarà facile. Non aiuta a placare i toni ma li esaspera. I problemi che, è vero, esistono, ma non si risolvono in questo modo".

Jelmini, infine, ritorna sulla necessità di ridare al confronto politico ticinese un livello dignitoso: "Rinnovo l'invito, con forza, a tutti i partiti, a un confronto corretto, sereno e pacato. Cerchiamo di farlo in un clima sereno, evitando di esasperare i toni tra i rappresentanti dei partiti per stabilire le modalità del dibattito e del confronto politico in questi mesi che precedono il rinnovo dei poteri cantonali.

Sergio Savoia si è detto "sorpreso" della presenza di Rusconi dietro alla campagna "balairatt". Non solo, sorpreso, in realtà, ma anche preso in giro: "Due settimane fa eravamo seduti ad un tavolo, insieme agli altri presidenti di partito, e parlavamo di un documento per abbassare i toni della polemica. Rusconi era seduto accanto a me ed aveva già ideato tutta la campagna". Savoia chiederà spiegazioni al presidente dell'UDC Ticino per tutta la vicenda, che ha fatto fare "una figura da scemi al Ticino". I Verdi, ha dichiarato Savoia, non interverranno ulteriormente in merito a 'balairatt'. "Una campagna da ignorare, come spero facciano tutti coloro che sono ad essa contrari".

Da parte socialista la campagna "satirica" di Rusconi è considerata rozza e xenofoba, paragonabile a quelle delle pecore bianche e nere dei minareti a forma di missili.

Il Partito Socialista ricorda a Rusconi e all'UDC che, per quanto riguarda il fenomeno dell'aumento del numero di frontalieri, era già stato preventivato e la sinistra chiese misure d'accompagnamento a questo specifico trattato. Misure di accompagnamento osteggiate dall'UDC, "che nei fatti ha sempre sabotato tutti i miglioramenti delle garanzie a favore dei lavoratori residenti". "Additare i frontalieri a responsabili della mancanza di posti di lavoro - si legge nella nota diramata dal Partito Socialista - ben sapendo che ad assumerli sono le imprese svizzere e dopo essersi opposti a misure concrete per i residenti è una squallida presa in giro dei cittadini".

Sul capitolo delinquenti stranieri in Ticino i socialisti ricordano che "l'UDC è stata tra le forze politiche contrarie al trattato di Schengen, che prevede l’accesso per le nostre forze dell’ordine alla banca dati europea sui criminali, uno strumento indispensabile per la lotta contro il crimine. Anche qui tra il dire e il fare la distanza è ampia, sempre nella speranza che i cittadini non se ne accorgano".

f.c / p.d'a.

Foto d'apertura: Tipress

 

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