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TICINOGiornalisti italiani alla RTSI, la rabbia di Ceruso: "Ragazzi ticinesi esclusi e italiani con paghe da commessa"

05.03.08 - 17:39
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Giornalisti italiani alla RTSI, la rabbia di Ceruso: "Ragazzi ticinesi esclusi e italiani con paghe da commessa"
BELLINZONA - Dopo
, in cui si chiedeva quale fosse la politca aziendale della RTSI in ambito delle assunzioni del personale giornalistico, ora è l'OCST che contesta le modalità contrattuali adottate dalla azienda pubblica radiotelevisiva.

Secondo le informazioni in possesso del sindacato cristiano-sociale, sarebbero stati assunti giornalisti professionisti dall'Italia con contratti da praticanti, a 3.500 franchi mensili. L'accusa è quella di dumping, che va a colpire proprio quei giovani ticinesi, che, nonostante conoscano più a fondo la realtà locale, vengono esclusi da una politica considerata "sbagliata".

"Sono contratti subdoli - ci ribadisce Nando Ceruso dell'OCST - Contratti che tradiscono le regole di giustizia della nostra comunità. La RTSI è un'azienda a finanziamento pubblico e non è ammissibile che vengano assunti provati professionisti italiani con contratti da stagiare". "Il mio - prosegue Ceruso - non è un discorso xenofobo, ma vuole sollevare un problema che riguarda la correttezza di metodo: perché non assumere questi professionisti italiani con contratti d'uso per i giornalisti ticinesi?"

Nando Ceruso ritiene infatti molto discutibile la politica dei vertici RTSI e dichiara di battersi per quei tanti ragazzi ticinesi laureati che non hanno voce in capitolo: "Mi metto dalla parte dei ragazzi che abitano in Ticino, che conoscono benissimo la realtà locale, ma che vengono tagliati fuori dalla possibilità di lavorare presso la RTSI perché la direzione preferisce i loro colleghi giornalisti dall'Italia, che vengono a guadagnare quanto una commessa".

"Questa - conclude il sindacalista - è veramente una presa in giro".

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