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TICINOL'OCST all'attacco dei vertici RTSI: "Inaccettabile politica del personale"

05.03.08 - 16:57
Negli scorsi giorni l’OCST si è rivolta alla direzione della RTSI esprimendo preoccupazione circa la notizia dell’assunzione di alcuni giornalisti presso l’ente pubblico di radio e telecomunicazioni.
L'OCST all'attacco dei vertici RTSI: "Inaccettabile politica del personale"
Negli scorsi giorni l’OCST si è rivolta alla direzione della RTSI esprimendo preoccupazione circa la notizia dell’assunzione di alcuni giornalisti presso l’ente pubblico di radio e telecomunicazioni.
BELLINZONA - Il sindacato Cristiano Sociale critica le scelte aziendali della RTSI che ha attinto dal mercato estero giornalisti che possono essere reperite nel nostro cantone.

"L’aspetto che ha destato più stupore - si legge nel comunicato - è che la direzione abbia voluto attingere in maniera percentualmente abbondante al mercato estero trascurando le figure professionali che possono essere reperite nel nostro cantone. Difatti, delle otto persone assunte, solo tre sono domiciliate nel nostro cantone mentre le altre cinque provengono dall’estero.


L'OCST denuncia il pericolo dumping: contratti di impiego a 3.500 franchi al mese

Oltre tutto ciò che preoccupa sono i metodi e i contratti di assunzione che lasciano intravvedere subdoli sotterfugi tesi ad escludere la manodopera locale per favorire biasimevoli logiche politiche e clientelari. Stante le informazioni in possesso dell’OCST, ai nuovi assunti provenienti dall’estero, pur essendo dei professionisti affermati, vengono sottoposti a contratti da praticanti che prevedono salari di 3'500.- franchi mensili, ciò che configura una forma di dumping sociale e salariale decisamente inammissibile poiché preclude ogni possibilità di partecipazione per i giovani disoccupati della nostra regione.

Se a ciò si aggiunge che, superato il periodo di sei mesi, a questi nuovi assunti vengono aumentati i salari di 500.- franchi mensili e la cosa si ripete ogni sei mesi, la situazione assume aspetti da ritenere talmente inquietanti che non possono lasciare indifferente l’Organizzazione Cristiano Sociale Ticinese.



L'OCST richiama la RTSI a prestare più attenzione ai bisogni della popolazione indigena

Non va sottaciuto che, quale azienda di servizio pubblico con peraltro una precisa identità regionale, la RTSI è chiamata ad una più forte attenzione ai bisogni della popolazione locale, in particolare dei disoccupati e dei laureati che annualmente concludono gli studi presso l’USI ed in particolare presso la facoltà di Scienze della Comunicazione, facoltà che abbiamo il dubbio sia sconosciuta ai dirigenti della RTSI.


Fare chiarezza sulla politica occupazionale della RTSI

Ragione per cui, interpretando le preoccupazioni dei propri associati attivi presso la RTSI e mossi dalla volontà di rappresentare adeguatamente i giovani alla ricerca di un impiego, l’OCST chiede espressamente alla RTSI di fornire precise indicazioni sulla politica delle assunzioni in relazione alla manodopera estera e sui motivi che l’hanno portata ad assumere un numero tanto significativo di giornalisti provenienti dall’estero.

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