È quanto pensa il Consiglio degli Stati che per 25 voti a 19 ha deciso di rinunciare ad innalzare di altri 300 milioni ripartiti su tre anni i risparmi già previsti per questo settore
BERNA - L'aiuto allo sviluppo e umanitario non sarà chiamato ad ulteriori sacrifici rispetto a quelli già previsti dal programma di stabilizzazione 2017-2019 elaborato dal Consiglio federale. È quanto pensa il Consiglio degli Stati che per 25 voti a 19 ha deciso di rinunciare ad innalzare di altri 300 milioni ripartiti su tre anni i risparmi già previsti per questo settore.
Il progetto governativo prevede minori uscite rispetto al piano finanziario di 590 milioni circa per il triennio 2017-2019. La maggioranza della commissione proponeva di aggiungere altri 300 milioni di economie.
Il plenum ha tuttavia giudicato questo ulteriore taglio poco ragionevole e completamente sproporzionato. Se accolto, solo il settore dell'aiuto allo sviluppo dovrebbe sobbarcarsi oltre un terzo dell'intero programma di stabilizzazione, ciò che è completamente esagerato, ha dichiarato in aula il "senatore" Fabio Abate (PLR/TI).