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Martin Landolt ha pubblicato un tweet in cui compare una bandiera svizzera con la croce uncinata, ma lui si difende
GLARONA - Con il suo tweet Martin Landolt, presidente del PBD Svizzera, si è attirato molte critiche lunedì su twitter, dopo aver pubblicato l’immagine di una bandiera svizzera trasformata in un croce uncinata.
Il suo tweet di ieri non passato inosservato. Con lo slogan «No a una giustizia a due velocità», Martin Landolt consiglia di votare no all’iniziativa dell’UDC il 28 febbraio. Questa data figura in terza posizione dopo «Germania 1933» e «Sudafrica 1948», con chiaro riferimento all’apartheid. Il messaggio ha provocato chiaramente una valanga di commenti.
Il presidente del PBD ha ribattuto chiamando in causa un’intervista di Weber Parvez Sheid Fareed che ha ideato il “manifesto”, dichiarando che non voleva paragonare la Svizzera al Terzo Reich e al regime dell’apartheid. Secondo lui, il parallelo corretto sarebbe sulla sparizione dello stato di diritto durante questi periodi in Germania e nel Sudafrica, con lo stesso rischio che ciò avvenga anche in Svizzera se questa iniziativa dovesse passare.
Martin Landolt ha indicato all’ats che non avrebbe cercato la provocazione, e sottolinea che il messaggio principale è che questa iniziativa creerebbe una giustizia a due velocità.
