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NEW YORK - Porre fine alla guerra in Siria, rispondere ai bisogni umanitari urgenti della regione e riformare l’ONU: sono queste le priorità che il consigliere federale Didier Burkhalter intende difendere dinanzi all'Assemblea generale dell'ONU.
Quattro anni di sofferenze in Siria sono troppi, ha affermato il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) in un incontro con i media svizzeri a New York, stando a un comunicato dello stesso DFAE. È necessario fermare la guerra: serve una soluzione politica del conflitto.
Burkhalter ha pure sottolineato come sia necessario potenziare l'aiuto umanitario nelle regioni in crisi prima dell'inizio della stagione fredda. "Il tempo stringe e le esigenze sono enormi".
Per scongiurare futuri conflitti, è opportuno sviluppare una strategia di prevenzione delle crisi a medio e lungo termine. "L'adozione, la scorsa settimana, dell'agenda 2030, un programma di sviluppo sostenibile teso a sradicare la povertà e le disparità e a promuovere la protezione dell'ambiente, è una notizia molto incoraggiante", ha commentato il consigliere federale, promettendo che la Svizzera si impegnerà nell'attuare gli obiettivi.
Burkhalter esorta inoltre le Nazioni Unite ad ammodernare il loro apparato amministrativo e ad adottare provvedimenti per riformare i metodi di lavoro del Consiglio di sicurezza. Invita inoltre l’ONU ad avvalersi maggiormente delle competenze presenti a Ginevra.
Il capo del DFAE interverrà in una quindicina di incontri in programma fino a giovedì prossimo su temi legati alla sicurezza, alla lotta contro l'estremismo violento, ai fenomeni migratori, ai cambiamenti climatici e alla lotta contro la pena di morte.
