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SVIZZERASuccessioni: sì alla tassazione alle eredità milionarie per rafforzare l'AVS

17.04.15 - 13:01
È la posizione del comitato composto da Partito evangelico, Verdi, PS e Unione sindacale svizzera
Successioni: sì alla tassazione alle eredità milionarie per rafforzare l'AVS
È la posizione del comitato composto da Partito evangelico, Verdi, PS e Unione sindacale svizzera

BERNA - Tassare le eredità milionarie per rafforzare l'AVS, evitando nel contempo che lo scarto tra una minoranza di "superricchi" e la maggioranza della popolazione si allarghi ulteriormente. È con queste motivazioni che il comitato composto di rappresentanti di Partito evangelico, Verdi, PS e Unione sindacale svizzera (USS) ha invitato oggi gli elettori ad approvare l'iniziativa popolare in tal senso in votazione il 14 giugno.

L'iniziativa "Tassare le eredità milionarie per finanziare la nostra AVS (Riforma dell'imposta sulle successioni)", mira ad introdurre a livello federale un tasso di imposizione del 20% per la parte delle eredità che supera i due milioni di franchi, nonché per le donazioni superiori ai 20'000 franchi. Tutto ciò con validità retroattiva dal primo gennaio 2012.

I sostenitori dell'iniziativa ritengono che la tassazione delle eredità frutterà 3 miliardi di franchi all'anno, somma che verrebbe assegnata nella misura di due terzi all'AVS e il rimanente terzo ai Cantoni. Questi ultimi non imporrebbero più le successioni e le donazioni. Condizioni speciali sono previste per la piccole e medie imprese, affinché non vengano penalizzate.

Iniziativa equa e liberale

Per la consigliera nazionale dei Verdi Regula Rytz (BE), l'iniziativa risponde ad un principio iscritto nella Costituzione della tassazione secondo la capacità economica. "Tale principio è sempre più strapazzato da quando molti cantoni hanno abolito l'imposta di successione diretta, in risposta all'insana concorrenza fiscale con i vicini", ha affermato.

Attualmente, il 2% della popolazione possiede il 98% della ricchezza nazionale, con tendenza al rialzo. È necessario porre un freno a questa concentrazione nelle mani di pochi, ha sostenuto la deputata ecologista. A farne le spese è il ceto medio e medio basso, confrontato con costi per la sanità in crescita e aumenti di imposte.

Secondo il consigliere agli Stati Paul Rechsteiner (PS/SG), le tasse di successione rispondono a un forte senso di equità e giustizia. Non è giusto che alcune persone particolarmente fortunate possano ereditare enormi patrimoni senza pagare un soldo e senza alcun merito particolare, ha detto il presidente dell'Unione sindacale svizzera.

Tale opinione, ha aggiunto, era condivisa anche dall'ex consigliere federale Kaspar Villiger, esponente del PLR e già ministro delle finanze, che nel 2002 aveva ventilato l'ipotesi di una tassa di successione a livello federale. Per il sindacalista non si può quindi parlare di una proposta radicale o estremista, tanto più che i Paesi a noi confinanti applicano tassi ben superiori sulle eredità rispetto a quelli proposto dall'iniziativa.

Necessarie nuove fonti finanziamento AVS

Il friburghese Christian Levrat, presidente del PS e consigliere agli Stati, ha messo in evidenza l'importanza di un simile prelievo per garantire il finanziamento dell'AVS, la principale assicurazione sociale.

Se non si farà nulla, vi è il rischio concreto che a pagare lo scotto per i futuri deficit siano i lavoratori mediante un aumento del prelievo sui salari o attraverso un incremento dell'Iva. La riforma 2020 della previdenza prevede infatti già un aumento di questo balzello di ben lo 0,7%.

Levrat ha poi rammentato la riforma III delle imprese, un progetto che a suo parere non farà che avvantaggiare ulteriormente le grandi società, gli azionisti e i benestanti, scaricando i costi dei mancati introiti per cantoni, comuni e Confederazione sulla classe media.

Iniziativa non danneggia PMI

"Gli avversari dell'iniziativa mentono - ha spiegato dal canto suo la presidente del PEV Marianne Streiff - quando affermano che la nostra iniziativa sia un ammazza-imprese, specie delle piccole e medie società".

La nostra proposta, ha aggiunto, prevede invece condizioni speciali - tassi ridotti di imposizione e limiti d'imposizione che il parlamento dovrebbe stabilire - per le ditte a conduzione famigliare, come quelle agricole. Se poi i figli rilevano la società per continuare l'attività non pagheranno nulla, ha sottolineato la deputata evangelica.

L'iniziativa è stata concepita per colpire i redditi elevati, non certo il ceto medio-basso, ha puntualizzato la consigliera nazionale zurighese, secondo cui l'iniziativa è giusta, equa e sostenibile.

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