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GINEVRADelitto Adeline, l'omicida affascinato da "Braveheart" e dalla scena dello sgozzamento

15.05.17 - 17:39
Fabrice A. visionava spesso la pellicola ma nega qualsiasi nesso e aggiunge: «Avevo premeditato solo la fuga»
Keystone
Delitto Adeline, l'omicida affascinato da "Braveheart" e dalla scena dello sgozzamento
Fabrice A. visionava spesso la pellicola ma nega qualsiasi nesso e aggiunge: «Avevo premeditato solo la fuga»

GINEVRA - Accusato di aver ucciso la socioterapeuta Adeline nel settembre 2013, Fabrice A. ha negato oggi, al primo giorno del suo nuovo processo, di aver premeditato la morte della donna quando ha lasciato il centro di reinserimento La Pâquerette di Ginevra il 12 settembre 2013 nel quadro di un'uscita accompagnata.

«Avevo premeditato soltanto la mia fuga», ha indicato l'imputato al Tribunale criminale di Ginevra, il cui presidente ha emesso dubbi al riguardo, rilevando che il 42enne ha dichiarato in precedenza agli esperti psichiatri di aver nutrito il fantasma «del sangue che schizza».

Il fascino di Braveheart - Quand'era detenuto alla Pâquerette, Fabrice A. visionava spesso il film "Braveheart" a causa della scena di sgozzamento che vi figura. Una scena che assomiglia al modo con cui Adeline è stata uccisa, ha rilevato il presidente. Ma Fabrice A. ha ribattuto di non «vedere il nesso» fra le due situazioni.

L'imputato ha tuttavia ammesso che lo sgozzamento riveste per lui una dimensione sessuale. Con Adeline intratteneva buoni rapporti, ma non ne era innamorato, ha precisato. Se ha scelto la 34enne per l'uscita accompagnata «è perché era la più facile da manipolare» dei socioterapeuti attivi alla Pâquerette. Il centro di reinserimento sociale, d'altronde, era «troppo permissivo: non perquisivano mai le nostre celle», ha affermato.

Un delitto inspiegabile - Il 42enne non ha saputo spiegare perché ha ucciso Adeline. «Ero come un animale: ho fatto il gesto di sgozzarla e la lama è partita senza che lo abbia deciso», ha precisato, aggiungendo di aver ceduto ad un impulso «più forte di lui». Fabrice A. ha pure confermato di aver legato la vittima ad un albero e di averla costretta a baciarlo sulla bocca prima di ucciderla.

In precedenza, l'imputato ha indicato di aver rinunciato alle visite della madre in carcere e di aver abbandonato l'islam, praticato per un periodo indeterminato. Interrogato in merito ai suoi progetti per il futuro, l'imputato ha detto di non averne nessuno in particolare: "voglio soltanto proseguire la terapia, allo scopo di liberarmi delle catene che mi hanno portato a commettere l'irreparabile".

Convocazioni revocate - Il Tribunale criminale ha annunciato in apertura della seduta pomeridiana di aver respinto tutte le domande volte ad interrogare diversi testimoni supplementari, formulate in apertura del processo sia dalla difesa che dall'avvocato dei famigliari di Adeline. La Corte ha revocato in particolare la convocazione rivolta alla direttrice della Pâquerette, che ha fatto valere ragioni mediche per giustificare la sua assenza.

Secondo l'avvocato della famiglia di Adeline, Simon Ntah, l'interrogatorio dell'ex responsabile dell'istituzione avrebbe permesso di meglio capire la personalità dell'accusato, in particolare in relazione alle sue capacità di manipolare le persone.

Il procuratore generale, Olivier Jornot, ha ritenuto inutile la testimonianza della donna, che si è già espressa in modo approfondito e puntuale durante l'istruttoria. Per il magistrato bisogna pure evitare che Fabrice approfitti della testimonianza per "contestare ogni virgola".

Difesa e parte civile da un lato e procura dall'altro hanno espresso argomenti analoghi anche in merito alle testimonianza dell'ex compagna polacca di Fabrice A., di una dipendente della Pâquerette e del poliziotto che ha per primo interrogato il presunto criminale. I giudici hanno deciso di rinunciare ad ascoltare queste due ultime persone, già interrogate in precedenza.

Saranno invece ritirate dal dossier le dichiarazioni dell'ex compagna dell'imputato, che secondo la Corte non è stata interrogata in Polonia con le dovute forme.

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