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SAN GALLO«Quella donna è un demone, se la uccidi ti guadagni il paradiso»

12.01.17 - 10:30
Parte oggi il processo ad un giovane che nel 2015 aveva progettato di decapitare una donna. «Me lo ha ordinato Dio»
«Quella donna è un demone, se la uccidi ti guadagni il paradiso»
Parte oggi il processo ad un giovane che nel 2015 aveva progettato di decapitare una donna. «Me lo ha ordinato Dio»

SAN GALLO - L’incontro tra vittima e carnefice avvenne nel 2014 in una clinica psichiatrica. Da allora la 31enne e il 23enne trascorrono molto tempo insieme. L’atto d’accusa riporta che dopo aver abbandonato l’ospedale i due si incontrano a casa di lei dove consumano un rapporto sessuale.

«Uccidila e andrai in paradiso» - Ma alla mattina seguente tutto cambia. Il ragazzo da tempo dipendente dalla cannabis ha una visione: un demone gli appare al posto della donna. Questa visione lo sconvolge e la notte successiva sogna Dio che gli propone un accordo: «Uccidi quel diavolo travestito da donna e ti guadagnerai il paradiso al posto di andare al purgatorio o all’inferno».

Dopo l’accaduto il ragazzo inizia a prepare il suo piano omicida: avrebbe ucciso il “diavolo” con un pugnale artigianale ricevuto da un amico per il compleanno. Secondo l’atto di accusa il giovane si procura anche una pistola all’estero introducendola senza permesso in Svizzera.

Piano diabolico -  La sera del 20 febbraio il giovane prende entrambe le armi e le mette in una borsa sportiva. Poi si reca dalla donna per compiere la propria missione: decapitare la donna con il pugnale e registrare un video. Il 23enne era convinto che la testa mozzata avrebbe detto qualcosa alla telecamera: questa sarebbe stata la prova che quella donna era posseduta dal demonio. In seguito sarebbe andato alla Piazza del Mercato di San Gallo, avrebbe sparato in aria e mostrato a tutti la testa mozzata e il video.

La polizia è intervenuta in tempo ed ha fermato l'uomo - Il suo folle progetto non è stato portato al compimento. È stata la polizia ad evitare il fatto di sangue. Gli agenti, infatti, lo hanno arrestato mentre l'uomo era già per strada, armato. È stato un anonimo a rivolgersi alla polizia e ad informarla del pericolo.

Ritrovate in casa sua un coltello a serramanico e un'arma air soft gun - Dopo l'arresto, la polizia ha effettuato una perquisizione domiciliare attraverso la quale sono stati rinvenuti un coltello a serramanico e un'arma air soft gun, ossia una replica di una vera arma da fuoco leggera sia da guerra sia civile. L'ufficiale sanitario ha disposto il ricovero del soggetto in una clinica psichiatrica. Stando a quanto contenuto nell'atto d'accusa, l'imputato si è rifiutato con violenza di assumere i farmaci a lui prescritti.

Oggi il processo - L'imputato apparirà oggi davanti al Tribunale distrettuale di San Gallo e sarà processato per direttissima. Il ministero pubblico chiede per l'uomo una terapia stazionaria secondo l'articolo 59 del Codice penale e una condanna a un anno di detenzione. Le misure si basano su una perizia psichiatrica che ritiene l'imputato soggetto a un alto pericolo di recidiva e un grave disturbo psichico. 

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