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BASILEAA processo il finanziere basilese Dieter Behring

30.05.16 - 18:57
Nel primo giorno di dibattimenti l'avvocato difensore ha puntato il dito contro l'atto di accusa «impossibile da leggere»
A processo il finanziere basilese Dieter Behring
Nel primo giorno di dibattimenti l'avvocato difensore ha puntato il dito contro l'atto di accusa «impossibile da leggere»

BASILEA - Si è aperto oggi al Tribunale penale federale (TPF) a Bellinzona il processo contro Dieter Behring, finanziere basilese accusato di aver truffato circa 2000 persone per alcune centinaia di milioni di franchi tra il 1998 e il 2004. L'imputato deve rispondere di truffa per mestiere e riciclaggio qualificato.

Nel primo giorno di dibattimenti, l'avvocato di Behring, Bruno Steiner, ha puntato il dito contro l'atto di accusa, corredato da ben 700 note a piè di pagina che rinviano a 5000 documenti. A suo avviso risulta impossibile per l'imputato capire cosa gli venga contestato e di cosa sia effettivamente accusato.

Il legale ha quindi ipotizzato che nel 2012, il TPF e il Ministero pubblico della Confederazione abbiano trovato un'intesa per portare avanti il procedimento penale solo nei confronti di Behring, lasciando perdere quelli nei confronti di altre nove persone implicate nella vicenda. Altrimenti, secondo l'avvocato, il TPF non sarebbe stato in grado di gestire il caso.

Il presidente del TPF, Daniel Kipfer Fasciati, ha esortato la difesa a non lanciare insinuazioni avventurose e ad evitare di impiegare termini come "idiota", "intrigante" o "stupidità procedurale".

Steiner ha quindi chiesto di poter interrogare il procuratore della Confederazione Michael Lauber. La sua richiesta è stata accettata. Ha inoltre chiesto di poter visionare rapporti del controllo di gestione amministrativa del MPC e di poter interrogare coloro che li hanno redatti, per ricostruire gli eventi dal 2012 e l'abbandono del procedimento nei confronti dei coimputati di Behring.

Quest'ultimo è entrato nel mirino del Ministero pubblico della Confederazione già nell'ottobre 2004. La Procura federale ha giustificato il protrarsi del procedimento per tanti anni adducendo la grande complessità del caso.

È accusato di aver attirato investitori con promesse di redditi mirabolanti, alleggerendoli in tal modo di centinaia di milioni di franchi attraverso un sistema truffaldino piramidale sul modello del cosiddetto "schema Ponzi", o della un tempo popolare "catena di Sant'Antonio", in cui i primi clienti - cui sono promessi rendimenti molto alti - vengono remunerati con il denaro versato dai nuovi investitori, che finiscono per perdere tutto.

Behring avrebbe speso 5,3 milioni di franchi affidatigli per acquistare orologi e gioielli. Nel 2001 si sarebbe attribuito uno stipendio di 328'000 franchi. Nel 2002 e nel 2003 si sarebbe versato 600'000 franchi.

La sentenza è attesa per la fine di settembre.

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