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NEPAL/SVIZZERA“I turisti svizzeri vogliono tornare a casa, ma non è semplice”

26.04.15 - 11:50
André Lüthi, patron di Globetrotter Group, sta facendo il possibile per aiutare chi ha bisogno
“I turisti svizzeri vogliono tornare a casa, ma non è semplice”
André Lüthi, patron di Globetrotter Group, sta facendo il possibile per aiutare chi ha bisogno

KATHMANDU - “I turisti svizzeri vogliono tornare a casa, ma non è semplice”. André Lüthi, patron di Globetrotter Group - uno dei principali operatori turistici svizzeri nella regione - sta cercando di mettersi in contatto con tutti i rossocrociati che sono in Nepal con la loro assistenza. Per il momento, è riuscito a contattare 42 persone, “22 non sono riuscito a sentirle”.

Lüthi, però, si dice fiducioso perché “sono prevalentemente escursionisti, erano in natura, nella regione dell’Annapurna, e quando ci sono terremoti è molto più pericoloso essere nelle città dove si può essere colpiti dai detriti”.  Questi viaggiatori dormono solitamente in tende e non hanno il wi-fi.

Le persone che invece sono state raggiunte hanno raccontato di essere subito uscite allo scoperto quando hanno avvertito le scosse. "Anche se sono sollevati dal fatto che non è successo niente, sono ovviamente sconvolti dalla distruzione", spiega Lüthi. “La maggior parte di loro vuole tornare subito a casa, ma è difficile, perché “in primo luogo ora bisogna dare spazio agli aiuti umanitari nel paese. Dieci svizzeri sono comunque già volati in Bhutan. Ora cerchiamo uno dopo l'altro di portarli fuori del paese, ma potrebbero servire un paio di giorni", conclude André Lüthi.

Il portavoce dell'Ufficio federale degli affari esteri ha comunicato che non vi sono informazioni relative a svizzeri rimasti vittime del terremoto.

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