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NEPAL"Il terremoto più grande che abbia mai vissuto"

25.04.15 - 21:00
In Nepal sono registrati 124 cittadini svizzeri, a cui vanno aggiunti al momento un numero ancora maggiore di turisti. Si stanno mobilitando i soccorsi.
"Il terremoto più grande che abbia mai vissuto"
In Nepal sono registrati 124 cittadini svizzeri, a cui vanno aggiunti al momento un numero ancora maggiore di turisti. Si stanno mobilitando i soccorsi.

KATHMANDU - Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) non era fino alle 17:45 a conoscenza di vittime svizzere del terremoto in Nepal. Alla Helpline del DFAE (0800 24-7-365) si sono però rivolte decine di famigliari preoccupati per la sorte di parenti nei luoghi colpiti dal sisma: per far luce su questi casi è stata attivata l'ambasciata di Kathmandu.

In Nepal sono registrati 124 cittadini svizzeri, a cui vanno aggiunti al momento un numero ancora maggiore di turisti, ha indicato il DFAE all'ats. La rappresentanza diplomatica di Kathmandu è in contatto con le autorità locali e sta cercando di ottenere rapidamente informazioni.

Nel frattempo l'Aiuto umanitario della Confederazione sta valutando in che modo può essere fornita assistenza al Paese asiatico. La Svizzera ha offerto il suo aiuto. Il capo del DFAE Didier Burkhalter ha tenuto peraltro a testimoniare la sua vicinanza alla popolazione nepalese.

Le testimonianze - Globetrotter Group, uno dei principali operatori turistici svizzeri nella regione, si è già messo in contatto con la metà dei suoi 64 turisti nel paese. “Stanno bene”, ha detto il patron André Lüthi. La maggior parte di loro si trova nella regione di Kathmandu, si tratta per lo più di gruppi, piuttosto che di turisti individuali.

Lüthi, tuttavia, sottolinea che i contatti telefonici con la capitale nepalese sono diventate più difficili, nelle ore successive al disastro. Una linea di assistenza telefonica è stata aperta per i parenti dei turisti.

Jürg Merz, un responsabile di Helvetas, lavora lì da 17 anni, ha detto l'ATS che è stato "di gran lunga il terremoto più grande" che ha vissuto a Kathmandu. Il sisma lo ha sorpreso in casa e, come tutti gli altri, si è subito precipitò in strada.

Nelle prime ore della serata, la maggior parte degli abitanti era ancora in strada per paura di una nuova scossa. "Speriamo che non piova", ha detto il capo dell'organizzazione umanitaria svizzera, che ha montato una tenda nel giardino dietro casa per passarvi la notte.

Merz non ha visto crollare la sua casa, in un quartiere nel sud della capitale, ma le crepe sono visibili su più fronti. Non ha nemmeno ricevuto cattive notizia dei circa 230 dipendenti Helvetas nel paese, tra cui cinque espatriati. Tutti sembrano stare bene. L’organizzazione è attiva in questo paese da 60 anni.

"Mancano acqua ed elettricità" - "La comunicazione è attualmente difficile, le linee telefoniche non funzionano e la mancanza di elettricità non ci consente di ricaricare i cellulari". È la drammatica testimonianza di Cecilia Keizer, direttore di Oxfam in Nepal, a poche ore dal devastante sisma che ha colpito il Paese. "Non c'è acqua. Il numero delle vittime continua ad aumentare, molte vecchie case sono crollate ma il sisma non ha risparmiato edifici più moderni", ha raccontato.

Oxfam si è attivata per aiutare la popolazione con la distribuzione di acqua e cibo. Inoltre si possono fare delle donazione online sul sitohttp://www.oxfamitalia.org/emergenza-nepal">http://www.oxfamitalia.org/emergenza-nepal.

Intanto una squadra di esperti è pronta a partire dalla Gran Bretagna per portare acqua pulita, cibo e kit igienico-sanitari. "La gente è in strada, molto spaventata perché la terra non ha smesso di tremare a causa delle scosse di assestamento", ha detto Keizer.

Msf invia squadre e generi di primo soccorso - L'organizzazione medico umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF) sta inviando quattro team di personale medico e non medico in Nepal per aiutare le persone colpite dal terremoto. Le squadre partiranno domani mattina presto dallo Stato di Bihar in India, che si trova vicino al confine con il Nepal e dove MSF lavora dal 2007. MSF invierà nel paese anche 3'000 kit sanitari e di generi di primo soccorso.

Il Papa incoraggia i soccorsi - Papa Francesco "ha appreso con profonda tristezza del terremoto e della conseguente perdita di molte centinaia di vite in Nepal, così come nei Paesi vicini". È quanto si legge nel telegramma inviato a nome del Papa dal Card. Segretario di Stato Pietro Parolin a Mons. Paul Simick, vescovo del Vicariato Apostolico del Nepal.

Il Papa "esprime la sua solidarietà verso tutte le persone colpite da questa sciagura e assicura ai familiari delle vittime la sua vicinanza nella preghiera". Francesco "affida le anime degli scomparsi all'amore misericordioso dell'Onnipotente e rivolge incoraggiamenti alle autorità civili e alle forze di emergenza mentre continuano i loro sforzi nel soccorso - si legge ancora nel testo - e l'assistenza a quanti sono stati colpiti da questa tragedia".

18 alpinisti stranieri morti - La valanga sull'Everest provocata dal sisma ha travolto il campo base e si è portata via la vita di almeno 18 alpinisti stranieri lasciandone altri 30 feriti. Il timore però è che le vittime possano essere molto di più perché questa è la stagione delle spedizioni e sulla montagna più alta del mondo, secondo alcune fonti, oggi c'erano almeno mille scalatori.

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