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BERNASi era spacciata per professoressa, multata

26.02.15 - 19:11
La procura bernese ha condannato una ex dirigente dei servizi psichiatrici universitari di Berna per aver usato falsi titoli accademici
Si era spacciata per professoressa, multata
La procura bernese ha condannato una ex dirigente dei servizi psichiatrici universitari di Berna per aver usato falsi titoli accademici

BERNA - La procura della regione Bern-Mittelland ha condannato con decreto penale una ex dipendente con funzioni dirigenziali dei Servizi psichiatrici universitari (UPD) di Berna per aver usato falsi titoli accademici. Le sono state inflitte 140 aliquote giornaliere di 190 franchi (totale: 26'000) con la condizionale, nonché il pagamento di una multa di 3800 franchi delle spese di procedura, per truffa, falsità in documenti e usurpazione di titoli accademici. Lo riferisce oggi il quotidiano "Berner Zeitung".

Gli UPD, meglio noti come la clinica di Waldau, hanno deciso di procedere ad accertamenti in seguito ad un articolo sul settimanale Weltwoche, nell'autunno del 2012. La donna sosteneva di avere ottenuto diplomi e i titoli in Bosnia. Le richiesta di una conferma presso l'università di Tuzla ha però appurato che diplomi e attestati, tra cui il titolo di professore onorario, erano in realtà falsi. La donna ha dovuto abbandonare il posto e la clinica bernese ha sporto querela.

I responsabili della clinica di Waldau hanno presunto che tutti i dati fossero validi, siccome la "professoressa" per l'assunzione ha mostrato un attestato di lavoro dell'Inselspital di Berna dove comparivano i suoi vari titoli. Inoltre la donna sapeva che, essendo assunta con funzione manageriale, non avrebbe avuto contatto con i pazienti e quindi il datore di lavoro non avrebbe avuto motivo controllare le sue competenze mediche. Grazie alle false qualifiche essa è riuscita ad ottenere una classe salariale superiore, con un danno di 18'967 franchi per la clinica.

La allora direttrice degli UPD Regula Mader ha lasciato la carica agli inizi del 2013, dopo essere finita al centro di una accesa polemica per aver tentato di licenziare il direttore medico, poi riconfermato nelle sue funzioni, oltre che per la vicenda dell'assunzione della ex "professoressa".

ats

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