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VAUD Svizzero nato in Somalia: «Non può andare in Canada»

27.04.17 - 11:07
Uno studente vodese non ha potuto effettuare un soggiorno linguistico a Toronto perché non ha ottenuto l'autorizzazione (ETA) per entrare nel Paese
Keystone
Svizzero nato in Somalia: «Non può andare in Canada»
Uno studente vodese non ha potuto effettuare un soggiorno linguistico a Toronto perché non ha ottenuto l'autorizzazione (ETA) per entrare nel Paese

LOSANNA - Non è facile entrare in Canada quando si è nati in Somalia. Neppure per chi è cittadino svizzero e ha il passaporto rossocrociato. Ayan*, 25 anni, che da quando ha 2 anni vive a Montreux, ha vissuto l'amara esperienza sulla propria pelle. Il giovane vodese non ha infatti ricevuto l'autorizzazione per entrare nel Paese e ha dovuto rinunciare ai sei mesi di corso d'inglese che aveva programmato a Toronto.

«80% delle richieste accettate in pochi minuti» - Dal 2016 tutti i viaggiatori destinati in Canada devono infatti effettuare una registrazione online prima della partenza per ottenere un’autorizzazione di viaggio elettronica (ETA). «Oltre l'80% delle domande sono accettate in pochi minuti», confida il Dipartimento dell'immigrazione canadese a 20 minutes. 

Test riuscito - A seguito di questa dichiarazione, i nostri colleghi romandi hanno eseguito un piccolo test: «Abbiamo richiesto l'autorizzazione alle 10.50. Tre minuti dopo il nostro ETA era già giunto sull'email. L'unica differenza con Ayan? Il nostro giornalista è nato in Svizzera».

«Sono svizzero, questa disparità non è normale» - Per il 25enne invece le cose sono molto più complicate. Tre giorni dopo la sua richiesta, depositata a metà marzo, le autorità canadesi gli domandano informazioni sulla sua famiglia e sulle sue ideologie - ad esempio gli viene richiesto se fosse membro di organizzazioni politiche violente. Il giovane riempie i formulari e li riconsegna, e da quel momento non riceve più alcuna risposta. «Sì, sono musulmano. Sì, sono nato in Somalia. Ma sono un cittadino svizzero e non è normale che mi trattino diversamente rispetto ai miei compatrioti», sottolinea il ragazzo.

Speranza - Il suo dossier è a un punto morto da più di un mese e non c'è stato alcun modo di contattare direttamente la centrale che tratta le domande svizzere con sede a Parigi. Ma Ayan ha insistito. L'Ambasciata canadese a Berna gli ha spiegato che un'indagine era in corso e che l'autorizzazione gli sarebbe giunta quanto prima. Il vodese si è dato due settimane di tempo prima di considerare la proposta della sua scuola, cambiando la destinazione del soggiorno linguistico da Toronto a Londra.

* nome di fantasia

 

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