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BERNA - La Conferenza dei rettori delle scuole universitarie svizzere ha deciso di avviare un programma per promuovere l'accesso gratuito ai risultati della ricerca scientifica finanziata da fondi pubblici. Lo riferisce un comunicato odierno della stessa swissuniversities.
L'assemblea plenaria di swissuniversities ha deciso ieri di preparare - in collaborazione con il Fondo nazionale svizzero (FNS) e la Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione (SEFRI) - un piano d'azione per questa primavera. Esso sarà trasmesso alla Conferenza svizzera delle scuole universitarie (CSSU). Dopo analisi e consultazione, dovrebbe essere accettato in autunno e poi attuato entro il 2024.
In particolare si tratterà di negoziare una soluzione con gli editori, di aumentare gli incentivi per i ricercatori e di esaminare altre forme di pubblicazione, quali internet o banche dati liberamente accessibili, sottolinea il comunicato.
L'idea di "Open Access" si è sviluppata a livello internazionale da una decina di anni e molti Paesi seguono una chiara politica in tal senso. L'idea di fondo è che i risultati della ricerca finanziati con gli introiti fiscali sono un bene pubblico e come tale devono essere utilizzabili pienamente.
Al momento circa il 40% delle pubblicazioni realizzate grazie al sostegno dell'FNS sono già accessibili gratis. La Svizzera si ispira al riguardo ai modelli europei esistenti, in particolare ai Paesi Bassi, che - afferma il FNS - «svolgono un ruolo precursore» e «hanno lanciato una offensiva Open Access» nell'ambito della presidenza dell'Unione Europea.
