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SVIZZERAScaramucci: «Trump? La persona meno razzista che conosca»

17.01.17 - 18:47
Il consigliere del futuro presidente è giunto in Svizzera per rassicurare sul piano delle politiche programmatiche
Scaramucci: «Trump? La persona meno razzista che conosca»
Il consigliere del futuro presidente è giunto in Svizzera per rassicurare sul piano delle politiche programmatiche

DAVOS - Un uomo di pace che rafforzerà i rapporti con l'Europa e rilancerà l'Alleanza Atlantica. La persona "meno razzista che conosca", "compassionevole e generoso", innamorato dei figli e amico della gente, così amico da aver capito prima di tutti il terrore della classe media falcidiata da questa globalizzazione sbagliata.

L'uomo in questione è Donald Trump, e se le parole sembrano il contrario di quanto raccontato finora sul presidente, Usa è perché a parlare è Anthony Scaramucci, 53 anni, finanziere, newyorchese di Long Island passando da Goldman Sachs a fondatore di un hedge fund fino a diventare alto consigliere di Trump per le relazioni intergovernative.

Dopo essere stato uno dei sostenitori della prima ora di 'The Donald', rendendosi conto che quell'uomo era "più in contatto con la mia gente, quelli con cui sono cresciuto, rispetto a me stesso, che dopo la carriera ho cominciato a frequentare persone più ricche".

Il ritratto personale potrà far sorridere. Ma Scaramucci, unico inviato di Trump al 'tempio globalista' di Davos, è venuto per rassicurare sul piano delle politiche programmatiche. E dunque: nonostante i paroloni volati nei suoi tweet, Trump è un grande amico dell'Europa e intende rilanciare, non mandare al macero, l'Alleanza Atlantica.

Solo che la Nato è obsoleta: "forse è il caso che ci concentriamo meno nel combattere il comunismo e più nel fermare il radicalismo islamico".

Trump "nutre un'enorme rispetto nei confronti di Angela Merkel o Vladimir Putin" ed "è la persona meno razzista che io conosca". Quanto al futuro del Medio Oriente o agli altri punti caldi globali, a partire dalle ambizioni territoriali cinesi, "Trump è un uomo di pace", assicura Scaramucci. La prossima presidenza americana mostrerà pragmatismo anche sul fronte commerciali, fonte di attriti con Pechino. "Né gli Stati Uniti né la Cina vogliono una guerra commerciale", assicura Scaramucci ben sapendo che ci sarebbe da perdere per tutti. La questione per Trump è invece un'altra: "Abbiamo molto in comune e forti relazioni bilaterali" ma "va rivisto il modello degli accordi commerciali asimmetrici sottoscritti dagli usa negli ultimi 70 anni", se lo si farà "Trump potrebbe essere l'ultima speranza del globalismo".

Acqua sul fuoco, dunque. E se Scaramucci non tocca il tema caldo dell'accordo sul nucleare iraniano voluto strenuamente da Barak Obama, si tiene lontano anhce da un altro tema spinoso, le sanzioni alla Russia che al momento sono in vigore ma Trump potrebbe smontare: E' troppo presto per discutere di una rimozione delle sanzioni alla Russia, e del resto "si tratta davvero di una domanda che esula dal mio mandato".
 

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