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BASILEA CAMPAGNAMaxi rissa alla scuola d'arti marziali, gli imputati salgono a 23

16.01.17 - 16:45
I fatti risalgono al 24 febbraio 2014. In questo lasso di tempo sono stati condotti oltre 160 interrogatori e avviate 15 procedure di carcerazione preventiva
Maxi rissa alla scuola d'arti marziali, gli imputati salgono a 23
I fatti risalgono al 24 febbraio 2014. In questo lasso di tempo sono stati condotti oltre 160 interrogatori e avviate 15 procedure di carcerazione preventiva

REINACH - Sono saliti a 23 gli imputati nell'inchiesta sulla maxi rissa che aveva coinvolto decine di persone il 24 febbraio 2014 nei locali di un centro per sport da combattimento a Reinach (BL). Ne ha dato notizia oggi la Procura pubblica di Basilea Campagna, che conta di consegnare l'atto d'accusa entro sei mesi.

Il procedimento ha coinvolto una settantina di persone, precisa la Procura in una nota. Per stabilire le responsabilità sono stati condotti oltre 160 interrogatori. Inoltre sono state avviate 15 procedure di carcerazione preventiva e ci sono state nove procedure di ricorso.

L'obiettivo è consegnare l'atto di accusa con le singole incriminazioni entro la metà dell'anno, ha indicato all'ats la Procura, che ha aperto un procedimento penale anche per la violazione di un divieto di pubblicazione di documenti d'inchiesta emanato nel 2014. A fine dicembre la "Basler Zeitung" aveva pubblicato foto tratte dal fascicolo d'indagine.

In una lettera aperta al procuratore titolare dell'inchiesta Stefan Fraefel pubblicata oggi come annuncio pubblicitario su mezza pagina dal quotidiano basilese, il proprietario del centro sportivo preso d'assalto tre anni fa, Shemsi Beqiri, nega di essere stato lui o il suo avvocato a fornire al giornale il materiale come asserito, a suo dire, dal magistrato. E critica il procuratore per il protrarsi del procedimento.

La sera del 24 febbraio 2014 un folto gruppo di individui in parte mascherati (una quarantina secondo notizie di stampa) aveva fatto irruzione nel Superpro Sportcenter di Beqiri - uno svizzero d'origine kosovara, allora 27enne, dieci volte campione mondiale di boxe thai già giudicato per atti di violenza - dove si stavano allenando una trentina di persone, tra cui anche bambini. Ne era nata una maxi rissa in cui si sarebbe fatto uso anche di tirapugni e mazze da baseball. Sei persone erano rimaste ferite, alcune in modo grave.

Sempre secondo fonti di stampa all'origine della spedizione punitiva ci sarebbero stati attriti tra cultori concorrenti della boxe thai nella regione, in particolare tra Beqiri e un suo ex allenatore.

La rissa aveva suscitato un'eco mediatica nazionale, oltre che per le sue dimensioni, anche per il fatto che la palestra in questione era quella frequentata per i suoi allenamenti di boxe thai da "Carlos", il giovane delinquente al centro dell'attenzione della stampa svizzera da alcuni mesi per il costoso programma di reinserimento sociale a suo favore (la vicenda era stata rivelata alla fine di agosto 2013 da un reportage della televisione svizzerotedesca SRF).

 

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