La questione è nota, ma solo due persone su cinque si premuniscono
BERNA - Ascoltare musica, in particolare ai concerti, con un volume troppo alto, comporta rischi per l'udito. La questione è nota, ma solo due persone su cinque si premuniscono, rileva uno studio commissionato dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).
Lo studio - dal quale emerge un atteggiamento contraddittorio - è stato realizzato dalla Scuola universitaria professionale Kaleidos e da quella delle scienze applicate di Zurigo. In Svizzera le emissioni sonore in occasione di concerti o nelle discoteche è regolamentata.
Gli organizzatori di eventi sono tenuti a fornire gratuitamente protezione per le orecchie quando il livello sonoro medio per ogni ora supera i 93 decibel. Inoltre devono avvertire il pubblico del rischio di lesioni all'udito cui gli ascoltatori vanno incontro e le emissioni non devono superare il livello massimo di 100 decibel. A titolo di paragone, il livello sonoro di una conversazione si situa tra 40 e 60 decibel.
Dallo studio emerge che la popolazione è bene informata. Secondo un sondaggio rappresentativo il 96% degli interrogati che hanno partecipato a concerti di musica classica, pop, rock e heavy metal, è cosciente dei danni cui va incontro, tuttavia sono pochi coloro che si proteggono e fanno uso degli appositi tappi auricolari che vengono loro offerti. Tra le 409 persone che hanno risposto ad un questionario, il 39% ha utilizzato questo tipo di protezione, con una certa variazione a seconda del concerto: il 4% per la musica classica, il 61% per quella rock e pop.
Nella scelta di proteggersi entrano in considerazione la dinamica di gruppo e l'ambiente sociale: se lo fanno alcuni, allora anche gli altri si adeguano. I tappi auricolari possono risultare fastidiosi per chi voglia ascoltare musica a tutto volume, ma i rischi per l'udito sono evidenti ed è opportuno cautelarsi, avverte lo studio.