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BERNASeguace di Gülen in Svizzera: «Mi sento minacciato»

26.07.16 - 15:23
I sostenitori del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, secondo il rappresentate del movimento islamico moderato, si sarebbero «fortemente radicalizzati»
Seguace di Gülen in Svizzera: «Mi sento minacciato»
I sostenitori del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, secondo il rappresentate del movimento islamico moderato, si sarebbero «fortemente radicalizzati»

BERNA - Il movimento islamico moderato che fa capo al predicatore turco in esilio Fetullah Gülen è sotto forte pressione anche in Svizzera, ma contrariamente a quanto rischia di avvenire in Turchia qui dovrebbe riuscire a sopravvivere: è quanto pensa Cebrail Terlemez, suo rappresentante in terra elvetica.

"Mi sento minacciato" dai sostenitori del presidente turco Recep Tayyip Erdogan che "negli ultimi tempi si sono fortemente radicalizzati", ma "penso che le nostre istituzioni qui non siano in pericolo", perché la Svizzera è uno Stato di diritto e "una sana democrazia", afferma lo storico svizzero-turco 41 enne, in una intervista pubblicata oggi dal "Tages-Anzeiger" e dal "Bund".

Anche qui, come in Turchia, i sostenitori di Erdogan usano parole come "epurazione", "eliminazione" "virus" da combattere alla radice, rileva Terlemez, che siede nel comitato del Dialoginstitut (Istituto per il dialogo) di Zurigo dopo averlo diretto per sei anni.

"Spero che la violenza che si riscontra in Germania e in Belgio non si propaghi anche in Svizzera", aggiunge, e auspica una "reazione adeguata" da parte dei politici elvetici alle "preoccupanti affermazioni" fatte dall'ambasciatore di Turchia in Svizzera Volkan Karagöz lo scorso 22 luglio. Il diplomatico aveva definito il movimento che fa capo a Gülen una "organizzazione terroristica" e aveva minacciato conseguenze giudiziarie anche per i suoi aderenti nella Confederazione.

"Quali scopi persegue il movimento Gülen in Svizzera?", gli chiedono i due giornali. "Il messaggio fondamentale è: costruite scuole, non moschee", risponde Terlemez: "La nostra comunità in Svizzera - spiega - è piccola, forse mille persone, principalmente svizzeri di origini turche. Abbiamo diverse associazioni e fondazioni, che gestiscono scuole e promuovono il dialogo interculturale e interreligioso".

Secondo Terlemez il movimento Gülen "non rappresenta un Islam politico, ma mistico": "Viene dall'Islam popolare sufico di tradizione anatolica. Il movimento si chiama propriamente Hizmet, Servizio, ed è una forza della società civile, che mette al centro gli esseri umani e non lo Stato. Gülen è per lo stato di diritto e i diritti umani e respinge qualsiasi forma di violenza. È semplicemente fuori luogo e oltraggioso quando certi media svizzeri ci paragonano a Scientology o all'Opus Dei. Anche in Svizzera Hizmet non ha insegnamenti o rituali settari. Ha una struttura aperta".

Il movimento Gülen è stato fondato dal 75enne predicatore Fetullah Gülen, emigrato nel 1999 negli Stati Uniti e stretto alleato di Erdogan fino al 2013, quando quest'ultimo lo rimproverò di essere dietro le accuse di corruzione avanzate contro uomini del suo Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP) e di voler costruire strutture parallele allo Stato turco per spodestarlo.

Il predicatore in esilio è accusato da Erdogan di essere dietro il putsch militare fallito del 15 luglio. Al suo movimento - chiamato in Turchia "Organizzazione terroristica fetullahista (FETÖ)" appartengono scuole, università, imprese editoriali e banche in 160 paesi. Il numero dei suoi aderenti non è noto.

 

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