BERNA - Per la prima volta nel 2014 si è registrato un calo sia del numero di richiedenti l'asilo bocciati beneficiari di prestazioni del soccorso d'emergenza (-22%) che dei costi sostenuti dai cantoni (-7%), i quali si sono attestati a 73,7 milioni di franchi. Lo indica oggi la Segreteria di Stato della migrazione (SEM), precisando che lo scorso anno 10'744 candidati all'asilo respinti e dunque tenuti a lasciare la Svizzera hanno beneficiato di aiuti sotto forma di vitto, alloggio, abbigliamento e assistenza sanitaria di base, in media per 129 giorni.
Come nel 2013, i beneficiari provenivano soprattutto da Nigeria (10,1%), Algeria (5,7%) e Tunisia (5,4%) ed erano per il 76% di sesso maschile. La fetta maggiore (43%) era rappresentata da persone tra i 18 e i 29 anni, seguita dai 30-39enni (28%). Un buon 16% era rappresentato da minorenni, mentre "solo" il 13% aveva più di 40 anni.
L'anno scorso la Confederazione ha versato ai Cantoni una somma forfettaria unica pari a 6079 franchi per ogni persona oggetto di una decisione negativa in materia d'asilo o di una decisione di non entrata nel merito (NEM). Tali contributi della Confederazione si sono attestati a circa 51,6 milioni di franchi, mentre le indennità sostenute dai Cantoni per le spese dell'aiuto d'emergenza sono state pari a circa 73,7 milioni di franchi, 5,7 milioni in meno rispetto al 2013.
Dal rapporto pubblicato oggi risulta che tra il primo gennaio 2008 e il 31 dicembre 2014, i Cantoni hanno sostenuto spese per il soccorso d'emergenza pari a 366 milioni di franchi. In questo periodo, la Confederazione ha versato loro indennità per 433 milioni. Una ventina di cantoni ha accantonato riserve pari a 107 milioni di franchi, con cui in futuro dovranno finanziare le prestazioni di soccorso per le persone la cui decisione è passata in giudicato, precisa ancora la SEM.