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SVIZZERA / UNIONE EUROPEARicongiungimento vietato, Strasburgo bacchetta la Svizzera

11.06.13 - 14:00
A un bosniaco era stata negata la possibilità di ritornare nella Confederazione per riabbracciare moglie e figli
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Ricongiungimento vietato, Strasburgo bacchetta la Svizzera
A un bosniaco era stata negata la possibilità di ritornare nella Confederazione per riabbracciare moglie e figli

BERNA - La Svizzera ha violato il diritto al rispetto della vita famigliare rifiutando a un bosniaco, che aveva lasciato la Confederazione, la possibilità di farvi ritorno per ricongiungersi con moglie e figli. È quanto ha stabilito la Corte di Strasburgo.

 

L'uomo, oggi di 57 anni e da oltre 20 anni residente in Svizzera, aveva annunciato nel 2004 l'intenzione di tornare definitivamente in Bosnia-Erzegovina, dove aveva costruito una casa, ma aveva poi cambiato idea in seguito ad un infarto, tornando a vivere con la moglie, ma solo con un semplice visto turistico.

 

La donna aveva in seguito presentato richiesta di ricongiungimento famigliare, istanza respinta dal Comune di Berna, che nel 2009 aveva ingiunto al bosniaco di lasciare il territorio nazionale, decisione poi confermata dalla giustizia cantonale e dal Tribunale federale. In quell'occasione erano risultati decisivi i debiti - 160 mila franchi - contratti dall'uomo, il fatto che viveva di assistenza sociale, ma anche le multe e le condanne inflittegli per infrazione alla legge sulla circolazione stradale e per violazione di domicilio.

 

Nelle loro sentenza i giudici di Strasburgo sono giunti alla conclusione che il non rinnovo del permesso di dimora costituisce una violazione del rispetto della vita privata. La Corte ha sottolineato che il bosniaco, in precarie condizioni di salute, ha vissuto per lungo tempo in Svizzera, che la moglie è titolare di un permesso di residenza e che i figli della coppia vivono pure loro nella Confederazione. Constatando una violazione dell'articolo 8 della Convenzione europea, che protegge il diritto al rispetto della vita famigliare, la Corte ha condannato la Svizzera a versare al bosniaco un risarcimento di 9 mila euro.

 

Ats

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