Tre reti siglate in tre match. Con questo "score" i bianconeri non possono sperare di ribaltare gli Orsi. Ma la serie non è finita...
LUGANO - La stagione del Lugano ha preso una brutta piega. A questo punto lo si può ammettere. Dopo la vittoria nella serie contro lo Zurigo, fantastica per quanto riguarda passione vissuta e adrenalina regalata, i bianconeri si sono - purtroppo per i loro tifosi - infatti man mano spenti con il lento consumarsi delle sfide contro gli Orsi. Davanti ad Arcobello e soci i ticinesi sono partiti fortissimo ma poi, ancora una volta traditi da stranieri che non hanno fatto la differenza, da gara-2 fino ieri sera, sono sembrati sempre meno a loro agio di fronte a un rivale che non ha concesso nulla. Concreta, rude, cinica, la truppa di coach Jalonen ha “scherzato” con Klasen e compagni, giostrando a proprio piacimento il ritmo dei vari incontri e, costruito un muro davanti a Genoni, affondando i colpi senza pietà. Così sono arrivati tre risultati, tre rovesci luganesi, molto simili tra loro.
«Non puoi vincere contro il Berna se concedi più di un paio di reti e se non sei concreto in attacco», ci aveva raccontato non più tardi di lunedì Kevin Schläpfer. La “previsione” si è rivelata azzeccata. La “previsione” è anche un'indicazione, ovvero quella della strada da seguire per cercare di risalire la china. Ritrovare compattezza davanti a Merzlikins (i dieci gol concessi nelle ultime tre uscite sono troppi) e levarsi di dosso complessi e ruggine dalle parti di Genoni: solo così i ragazzi di Greg Ireland potranno rialzarsi. Ce la possono fare? Forse spremuti dopo l'enorme sforzo dell'ultimo mese, tra fine regular season e primo turno di playoff, Lapierre e compagni devono trovare dentro di loro le energie per ribellarsi a un destino che a questo punto pare compiuto. Vincere due volte a Berna (e una a Lugano), si può? Ci si deve convincere che non è impossibile.