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L’OSPITE“Milioni e zero stress, ma in America Pirlo non disimparerà a giocare”

01.07.15 - 10:31
Il fenomeno bresciano è prossimo allo sbarco in MLS. Ha dunque chiuso con il calcio che conta? Arno Rossini non ne è convinto: “Può ancora lasciare il segno in nazionale”
“Milioni e zero stress, ma in America Pirlo non disimparerà a giocare”
Il fenomeno bresciano è prossimo allo sbarco in MLS. Ha dunque chiuso con il calcio che conta? Arno Rossini non ne è convinto: “Può ancora lasciare il segno in nazionale”
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TORINO (Italia) - Manca l’ufficialità, mancano le firme, ma ormai pare certo: Andrea Pirlo lascerà la Juventus e tenterà l’avventura negli States, a New York. La MLS sta guadagnando terreno sui campionati europei. Sta divenendo una moda, un’avventura, un palcoscenico da calcare. Certo fino a questo punto in Nord America sono andati per lo più campioni a fine carriera (Beckham, Henry, Xavi tra i tanti) ma il trend potrebbe presto cambiare.

Il punto è: il genietto bresciano ha perso la voglia di lottare o, semplicemente, è in cerca di una nuova avventura?
“Dopo aver vinto tutto in carriera, dopo aver portato il Milan prima e la Juventus poi a grandi successi, ha semplicemente deciso di cambiare aria - ha sottolineato Arno Rossini - Via lui l’Italia, anzi l’Europa, ha però perso un fenomeno”.

Tutto sommato stiamo parlando di un giocatore di 36 anni. Forse non era più pronto per il livello e i ritmi del pallone del Vecchio continente…
“Non scherziamo. Calciatori come Andrea ne nascono di rado. Chiedete a uno a caso tra i suoi compagni: userà parole come fenomeno, maestro, genio. Pirlo avrebbe lasciato ancora il segno nella prossima stagione della Juventus. Solo ha deciso di cambiare aria, di allungarsi la carriera”.

Abbracciando un calcio meno stressante?
“No, accettando la sfida di divenire il volto di una Lega in via di sviluppo. Negli Stati Uniti, Pirlo troverà un contratto più lungo e ricco di quel che avrebbe trovato al di qua dell’oceano. E poi sarà un uomo immagine. Il “mercato” nordamericano, e sto parlando di sponsor, è florido. Andrea è stato lungimirante”.

Alla fine ci si riduce al vil denaro?
“Non ho detto questo. Una nuova cultura, una nuova lingua magari, chissà, la possibilità di divenire manager di un club di MLS: il bresciano ha scelto una strada interessante, che di sicuro in futuro potrà condurlo molto lontano”.

Però Arno, devi convenire con noi che negli States il livello del pallone è ancora mediocre. Andando a giocare là, Pirlo ha scelto la non competitività.
“Non sono d’accordo”.

In Nazionale non giocherà più.
“Dipende quali sono gli accordi con Conte”.

Disputare un campionato meno tecnico non è uno svantaggio?
“Dipende dal punto di vista - ha chiuso Rossini - non penso infatti che Andrea disimpari come si gioca solo per aver trascorso qualche mese in MLS. Penso anzi che, esprimendosi a ritmi meno feroci e con la possibilità di allenarsi con più tranquillità, possa preservarsi meglio dei colleghi che giocano in Europa. E quindi arrivare carico ai match con la maglia azzurra”.

Quindi a Euro2016 ci sarà…
“Dico solo che giocatori come lui ne nascono pochi. Uno ogni venti o trent’anni…”.

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