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ATTUALITÀ SETTIMANALELo stress test mostra la solidità del sistema bancario UE

03.11.14 - 15:01
Gaetano Meo, Fixed Income & Forex
Lo stress test mostra la solidità del sistema bancario UE
Gaetano Meo, Fixed Income & Forex

La BCE ha pubblicato i risultati completi della prova di stress il 26 ottobre. I risultati degli stress test appaiono, nel complesso, in linea con le aspettative e non hanno sorpreso granché il mercato. 24 banche europee non hanno superato l'esame a monte delle misure di ricapitalizzazione varate nel 2014, con una carenza patrimoniale complessiva di EUR 24,6 mld. Di questi 24 istituti di credito, 19 hanno già effettuato aumenti di capitale per EUR 17,9 mld nei primi nove mesi del 2014. Restano quindi 14 banche che presentano una carenza patrimoniale complessiva di EUR 9,5 mld.

Gli stress test della BCE pongono fine a un lungo esercizio annunciato per la prima volta a giugno 2013. Da allora, le banche dell'Eurozona hanno rafforzato il proprio patrimonio mediante emissione di azioni od obbligazioni convertibili, utili non distribuiti, vendita di attivi e altre misure una tantum. L'Autorità bancaria europea (ABE) ha reso noto che, tra gennaio e settembre 2014, le banche comprese nel campione hanno raccolto complessivamente EUR 53,6 mld di Common Equity Tier 1 (CET1) mediante provvista diretta o la conversione di strumenti ibridi; nello stesso periodo hanno, inoltre, raccolto EUR 39,1 mld di capitale aggiuntivo Tier 1 e Tier 2 attraverso strumenti contingenti convertibili. La prova di stress è stata condotta al massimo livello di consolidamento in tutta l'UE su un campione di 123 banche europee, coprendo almeno la metà di ogni settore bancario nazionale. Si è, inoltre, basata sull'ipotesi di bilancio statico che implica assenza di crescita dell'attività con un mix e un modello di business costante sull'intero orizzonte temporale dell'esercizio.

Per quanto riguarda l'esame della qualità degli attivi (asset quality review, AQR), la BCE ha riclassificato in Europa crediti per EUR 136 mld (da "vivi" a "in sofferenza"), generando rettifiche di valore per EUR 48 mld. Le banche italiane sono state quelle più esposte all'AQR (EUR 12 mld di rettifiche di valore), superando le banche greche (EUR 7,5 mld) e quelle tedesche (EUR 7 mld). In base ai dati diffusi dall'ABE, il totale dei prestiti in sofferenza in Europa è oggi pari a EUR 879 mld.

Complessivamente, a fine 2013 il coefficiente di CET1 di tutte le banche comprese nel campione è stato in media dell'11,5%; tuttavia, a seguito dell'AQR condotta dalla BCE — che ha comportato una riduzione di 40 pb — il coefficiente patrimoniale iniziale è risultato pari all'11.1%. Nello scenario avverso le proiezioni del coefficiente aggregato di CET1 indicano una riduzione di circa 260 pb. Questo corrisponde a una carenza patrimoniale complessiva di EUR 26 mld nei tre anni coperti dall'esercizio, compreso l'impatto generato dall'importo totale dell'esposizione al rischio (EUR 67 mld) che porta il coefficiente aggregato di CET1 all'8,5%.

Le banche dovranno presentare i rispettivi piani patrimoniali entro due settimane, specificando in che modo le loro carenze di capitale saranno coperte. Le carenze individuate nell'AQR o nello scenario di base della prova di stress dovranno essere colmate nell'arco di sei mesi, mentre quelle individuate nello scenario avverso dovranno essere coperte nell'arco di nove mesi.

La Valutazione approfondita della BCE costituisce una tappa fondamentale prima che la banca centrale assuma in pieno, nel novembre 2014, le responsabilità di unica autorità di vigilanza bancaria dell'Eurozona. Notiamo che vi sono stati aumenti di capitale significativi annunciati dal settore bancario europeo dopo l'annuncio originario dell'AQR, riflettendo in larga misura il desiderio di assicurare una solidità dei bilanci nel momento in cui i risultati della prova di stress sarebbero stati diffusi.

Nel complesso l'esercizio ci sembra credibile: il 20% circa delle banche partecipanti non ha superato l'esame. La reazione del mercato è stata moderatamente positiva, soprattutto considerando la credibilità della prova e la mancanza di bocciature tra i grandi istituti di credito sistemici, anche grazie agli aumenti di capitale realizzati negli ultimi trimestri. Riteniamo, tuttavia, che permanga un rischio notevole soprattutto per il debito subordinato di quelle banche che non hanno superato la prova di stress, alla luce dell'imminente applicazione del Meccanismo unico di risoluzione delle crisi bancarie che potrebbe comportare, all'occorrenza, una condivisione delle perdite tra i creditori ("bail-in").

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