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STATI UNITITanti auguri South Park, 20 anni di irriverenza

11.09.16 - 12:00
La nuova stagione partirà il 14 settembre, gli autori Matt Stone e Trey Parker: «Ormai anche noi siamo dei "vecchi culacchioni"»
Tanti auguri South Park, 20 anni di irriverenza
La nuova stagione partirà il 14 settembre, gli autori Matt Stone e Trey Parker: «Ormai anche noi siamo dei "vecchi culacchioni"»

NEW YORK - Nato come idea folle di un dinamico duo (gli americani Matt Stone e Trey Parker) e lanciata un po' in sordina sul canale via cavo Comedy Central è diventato rapidamente un vero e fenomeno globale diventando uno dei programmi più visti in assoluto (e non solo in America). Come "I Simpson" (che però hanno qualche annetto in più) anche "South Park" è un veicolo di satira sociale e di costume americana all'insegna del politicamente scorretto.

Protagonista - ma dobbiamo proprio scriverlo? - la cittadina omonima nelle imbiancate montagne coloradensi e soprattutto un gruppo di quattro ragazzini (e mezzo, considerando il "biondino" Butters) simbolo dell'america tutta. Cartman, Kyle, Stan e Kenny (quello che muore praticamente sempre) sono ormai delle vere e proprie icone dell'animazione americana e, assieme agli altri membri del cast, si sono spesso e volentieri passati la torcia per trattare (e demolire) gli argomenti più disparati: da Scientology passando per l'obesità infantile, il terrorismo islamico, la pedofilia e chi più ne ha più ne metta.

Forse non tutti sanno che a dar voce a gran parte della comunità bidimensionale di South Park sono gli stessi Stone e Parker e che ogni episodio da 20 minuti viene scritto e realizzato in 6 giorni netti: «Ormai va tutto così in fretta che non sappiamo mai esattamente quali temi finiremo per trattare, penso sia questo il motivo che la serie rimane fresca e imprevedibile...», ha raccontato Trey Parker a Vanity Fair, «un altro elemento da non sottovalutare è che ci divertiamo sempre come dei matti a farlo».

La 19esima stagione ha portato qualche cambiamento importante: «Sì, abbiamo tentato di mantenere dei filoni narrativi, come nelle serie "normali" non ci avevamo mai provato prima», ha spiegato Matt Stone, «all'inizio ce la siamo proprio fatta sotto, poi dopo un po' la faccenda ha cominciato a filare liscia ed è stato molto soddisfacente. Non sappiamo ancora se proveremo a farlo ancora, l'anno scorso ci è andata benissimo facendo il possibile per "non provarci", terremo quella non-filosofia».

La 20esima stagione esordirà la sera del 14 settembre (sempre sull'americana Comedy Central), con le elezioni alle porte ci sarà di che divertirsi? «Vedremo, potrebbe essere una figata o anche una gran rottura di pa**e...», spiega Parker. «Già, durante le scorse elezioni ci è spesso capitato di stare su fino a  notte fonda a lavorare all'episodio per inserire i cambiamenti legati all'attualità tipo far apparire il vincitore delle elezioni, anche quest'anno sarà una bella faticaccia, ma la gente se lo aspetta ormai...», ribatte Stone.

Paura di possibili querele da parte dei candidati? «Mah, noi pensiamo che una volta che qualcuno è in corsa per diventare il "Super Cacchione" gli si può fare praticamente di tutto», scherzano i due. E per il futuro della serie? Continuerete a oltranza? «La nostra filosofia è sempre stata "da qui ci dovranno buttare fuori", fa molto ridere perché malgrado siano passati gli anni è rimasta sempre quella. Insomma, oggi siamo noi i "vecchi culacchioni" (cit. di Cartman, ndr.) abbiamo famiglie e tutto quanto... Oggi ci chiediamo "ma facciamo sempre ridere?", penso che in molti siano convinti che siamo vecchi».

 

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