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APPROFONDIMENTOCos’è e come funziona il "Range Extender"

11.01.13 - 12:20
Piccola parentesi su una tipologia di propulsore che probabilmente cambierà il mondo dell’automobile, ma senza cambiare l’automobilista né l’automobile stessa.
Ticinonline/b.a.
Cos’è e come funziona il "Range Extender"
Piccola parentesi su una tipologia di propulsore che probabilmente cambierà il mondo dell’automobile, ma senza cambiare l’automobilista né l’automobile stessa.

Da quando l’abbiamo conosciuto non facciamo che parlarne. Perlomeno quando si può, perché di automobili con il cosiddetto “Range Extender” non ce ne sono proprio tante. Ma che cos’è questo Range Extender? Visto che ne abbiamo parlato di frequente negli ultimi tempi vogliamo spiegarvi, in maniera semplice ed esaustiva ma senza dilungarci troppo nella tecnica, cosa è, come e se funziona  uno dei progressi tecnici è più importanti arrivati sul mercato dell’automobile negli ultimi anni.

DI CHE COSA SI TRATTA - Il tutto comincia da un’auto elettrica, la quale come ben sappiamo ha l’enorme difetto di richiedere un tempo ancor oggi imbarazzantemente lungo per ricaricare le proprie batterie e poter quindi proseguire il nostro viaggio. La soluzione a questo grande problema si chiama Range Extender, letteralmente un’estensore dell’autonomia. Si tratta, detto in parole povere, di un piccolo motore a benzina con rispettivo serbatoio il quale viene implementato nell’auto elettrica, entrando in azione quale generatore quando le batterie sono scariche. Il suo principio di funzionamento è sostanzialmente lo stesso dei generatori a benzina da campeggio, che in funzione generano energia elettrica; allo stesso modo il Range Extender fornisce energia al motore elettrico. Bisogna in ogni caso specificare che le ruote dell’auto vengono mosse solo e unicamente dal motore elettrico ma mai da quello a benzina, che per l’appunto può essere considerata come una semplice periferica.

NELLA PRATICA - Il vantaggio del Range Extender è quindi facilmente intuibile. Oltre ad avere un’auto elettrica che per un determinato numero di chilometri non userà nemmeno una goccia di benzina, si dispone tuttavia sempre di un’automobile che non ci impedisce di effettuare un lungo viaggio e che soprattutto non costringe ad alcuna  rinuncia in termini di mobilità. La grande domanda che molti si pongono riguardano quindi i consumi finali, e in quel caso vale il solito consiglio di sempre: mai affidarsi a quanto pubblicizzato bensì consultare chi, come noi, queste automobili le utilizza e le prova con imparzialità. Nel caso della Opel Ampera, per esempio, durante il classico ciclo di omologazione è stato dichiarato un consumo di 1,2 litri ogni 100 chilometri, ma questo è dato unicamente dal fatto che la prima parte di questo centinaio di chilometri è stato effettuato utilizzando le batterie le quali hanno un’autonomia di circa 70 chilometri, facendo si che solo dopo questa distanza si iniziasse a consumare la benzina del generatore. Se invece si percorrono cento chilometri affidandosi al solo Range Extender, ecco che i consumi reali del generatore salgono attorno ai 7 L/100 km, ma come abbiamo specificato nella prova su strada, il consumo medio finale dipende da quanti chilometri si percorrono quotidianamente e dalla frequenza con la quale si possono ricaricare le batterie. In linea di principio i consumi sono comunque sempre inferiori a quelli di un’auto a benzina di pari categoria e potenza.

LA SOLUZIONE AI NOSTRI PROBLEMI? - Oltre alla Opel Ampera, alla sua “gemella” Chevrolet Volt e alla Fisker Karma non vi sono altre automobili attualmente sul mercato con questa tecnologia. General Motors la sta ampiamente sviluppando, tanto che al Salone di Detroit debutterà pure su un Cadillac, mentre i costruttori tedeschi (come vi abbiamo anticipato più di un mese fa) arriveranno con le loro prime proposte sul genere nel 2014. A nostro avviso, come sottolineato più volte, è ad oggi l’unica tecnologia che per i prossimi due decenni può concretamente abbassare il consumo di benzina senza cambiare le nostre abitudini. Dimenticate quindi, almeno per il momento, qualsiasi forma di propulsione alternativa come le auto elettriche convenzionali , l’idrogeno e compagnia bella. Il futuro, quello tangibile e concreto, è già qui. A portata di mano.

 

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