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STATI UNITIFCA collabora ma resta nel mirino delle autorità

01.03.17 - 07:33
A indagare sulla casa automobilistica sono la Sec, il Dipartimento di Giustizia e i procuratori generali di diversi stati americani
FCA collabora ma resta nel mirino delle autorità
A indagare sulla casa automobilistica sono la Sec, il Dipartimento di Giustizia e i procuratori generali di diversi stati americani

NEW YORK - Fca (Fiat Chrysler Automobiles) nel mirino delle autorità americane. A indagare sulla casa automobilistica sono la Sec, il Dipartimento di Giustizia e i procuratori generali di diversi stati americani.

L'accusa è quella avanzata dall'Agenzia della Protezione Ambientale americana e dalle autorità della California di violazione degli standard sulle emissioni diesel.

«Abbiamo ricevuto richieste di informazioni da diverse autorità governative. Indaghiamo e intendiamo cooperare con tutte le valide richieste del governo» afferma Fca in un documento depositato alla Sec.

«Al momento non siamo in grado di prevedere l'esito delle indagini», che potrebbe tradursi nell'imposizione di sanzioni. La multa massima che l'Agenzia per la Protezione Ambientale potrebbe comminare e' di 44.359 dollari per ogni auto che viola le norme, per un totale nel caso di Fca di 4,6 miliardi di dollari. Ma l'Epa che ha accusato Fca era l'Agenzia per la Protezione Ambientale dell'era Obama: l'elezione di Donald Trump ha portato alla guida dell'agenzia al falco Scott Pruitt, noto anti-ambientalista e come il tycoon scettico sul tema dei cambiamenti climatici dovuti all'inquinamento.

Nell'Annuale Report deposito alla Sec Fca delinea alcuni dei rischi alle sue attività, e fra questi il consolidamento del settore che potrebbe aumentare la concorrenza. «Mentre continuiamo con l'attuazione del nostro piano industriale - si legge - se i nostri competitor saranno in grado di integrarsi con successo l'uno con l'altro e noi non avremo successo nei nostri sforzi di collaborare e adattarci in modo efficace all'aumentata concorrenza, l'integrazione dei nostri rivali potrebbe avere effetti materiali avversi sulla nostra attività».

Un altro rischio potrebbe essere il cambio delle politiche americane con l'amministrazione Trump, soprattutto per quanto riguarda la «produzione di auto fuori dagli Stati Uniti per l'import in Usa, Canada e in Italia» mette in evidenza Fca, precisando che eventuali cambi potrebbero avere effetti «materiali avversi» sull'attività. A pesare su Fca è anche l'elevato indebitamento, che potrebbe «limitare la nostra capacita' di ottenere ulteriori» finanziamenti a termini competitivi e limitare ''la nostra flessibilita' e operativita' finanziaria».

«Il nostro successo dipende largamente dalla capacità dell'attuale management di operare in modo efficace». L'amministratore delegato Sergio Marchionne è «chiave nell'esecuzione del nostro piano industriale» e «ha indicato l'intenzione di restare per la durata del piano».

Fca ha comunque sviluppato «piani di successione che riteniamo adeguati». Marchionne ha ricevuto per il 2016 un compenso di 10,6 milioni di euro, di cui un salario di 3,6 milioni di euro, a cui vanno aggiunti incentivi per 6,1 milioni e altri compensi per 917.670 euro. Al presidente John Elkann sono andati 2,4 milioni di euro.

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